La ricerca in oggetto è la prosecuzione e l’ampliamento di una ricerca già avviata (Speltini, Passini, Morselli, 2006) sulle rappresentazioni di concetti poco esplorati dalla psicologia sociale come pulito, sporco, puro, impuro. Le rappresentazioni di ciò che è pulito e di ciò che è sporco sono prodotti sociali situati storicamente, tanto che è possibile rinvenirne la straordinaria varietà di immagini e pratiche nel corso dei secoli per quanto riguarda la nostra cultura europea (Vigarello, 1985; Camporesi, 1995), come pure esse sono variabili a seconda della cultura di riferimento e, probabilmente, all’interno dello stesso contesto culturale a seconda dei livelli sociali e del contatto con situazioni estranee e potenzialmente inquietanti (Jodelet, 1989). Ugualmente le categorie di puro ed impuro si basano su rappresentazioni socialmente condivise che hanno come punto di riferimento l’ordine costituito e le anomalie, le trasgressioni rispetto a questo stesso ordine (Douglas, 1970; Remotti, 1996). Questa ricerca, che segue una fase esplorativa, è stata svolta su di un campione tout venant di uomini e donne. La metodologia utilizzata è di tipo quantitativo e si avvale di un questionario strutturato, composto di tre parti: 1. una prova di associazioni libere sulle parole-stimolo “pulito”, “sporco”, “puro”, “impuro”. 2. una scala di concezioni riguardanti l’idea di pulito e di sporco rispetto a pratiche igieniche, a contatti interpersonali, a visioni generali riguardanti le differenze fra culture diverse. 3. il Portrait Value Questionnaire (Schwartz, Melech, Lehmann, Burgess e Harris, 2001), nell’ipotesi che concezioni di pulito/sporco si correlino a diversi orientamenti valoriali. Ai soggetti, inoltre, è stato chiesto di esprimere la propria collocazione politica (scala 1-7; 1 estrema sinistra, 7 estrema destra), l’importanza della politica nella propria vita (scala 0-6; 0= per nulla importante, 6=estremamente importante), l’appartenenza ad una confessione religiosa e l’importanza della religione nella propria vita (scala 0-6; 0= per nulla importante, 6=estremamente importante). I principali risultati mostrano in effetti diverse rappresentazioni di sporco-pulito e puro-impuro, come pure una relazione fra valori, orientamento politico e religioso dei soggetti. Alle concezioni più restrittive di igiene si affiancano percezioni di impurità rispetto a gruppi sociali minoritari; l'orientamento politico dei soggetti che condividono queste rappresentazioni è di tipo più conservatore. Riferimenti Bibliografici: Camporesi, P.(1995). Il governo del corpo, Milano, Garzanti Douglas, M. (1970). Purity and danger. An analysis of concepts of pollution and taboo, Harmondsworth, Penguin Books. Jodelet, D. (1989). Folies et représentations sociales, Paris, P.U.F. Remotti, F. (1996). Contro l’identità, Roma-Bari, Laterza Schwartz, S. H., Melech, G., Lehmann, A., Burgess, S., Harris, M. (2001). Extending the cross-cultural validity of the theory of basic human values with a different method of measurement, Journal of Cross Cultural Psychology, 32, 519-542. Speltini, G., Passini, S., Morselli, D. (2006), Le pur et l’impur, le propre et le sale: représentations et valeurs, comunicazione presentata all’ VIIIth International Conference on Social Representations, “Media e Società”, Roma 28 agosto-1 settembre 2006 Vigarello, G. (1985). Le propre et le sale, Paris, Editions du Seuil.

Questione di pulizia: rappresentazioni, valori e orientamento politico-religioso / G. Speltini; D. Morselli. - STAMPA. - (2007), pp. 280-281. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia sociale tenutosi a Cesena nel 24-26 settembre 2008).

Questione di pulizia: rappresentazioni, valori e orientamento politico-religioso

SPELTINI, GIUSEPPINA;MORSELLI, DAVIDE
2007

Abstract

La ricerca in oggetto è la prosecuzione e l’ampliamento di una ricerca già avviata (Speltini, Passini, Morselli, 2006) sulle rappresentazioni di concetti poco esplorati dalla psicologia sociale come pulito, sporco, puro, impuro. Le rappresentazioni di ciò che è pulito e di ciò che è sporco sono prodotti sociali situati storicamente, tanto che è possibile rinvenirne la straordinaria varietà di immagini e pratiche nel corso dei secoli per quanto riguarda la nostra cultura europea (Vigarello, 1985; Camporesi, 1995), come pure esse sono variabili a seconda della cultura di riferimento e, probabilmente, all’interno dello stesso contesto culturale a seconda dei livelli sociali e del contatto con situazioni estranee e potenzialmente inquietanti (Jodelet, 1989). Ugualmente le categorie di puro ed impuro si basano su rappresentazioni socialmente condivise che hanno come punto di riferimento l’ordine costituito e le anomalie, le trasgressioni rispetto a questo stesso ordine (Douglas, 1970; Remotti, 1996). Questa ricerca, che segue una fase esplorativa, è stata svolta su di un campione tout venant di uomini e donne. La metodologia utilizzata è di tipo quantitativo e si avvale di un questionario strutturato, composto di tre parti: 1. una prova di associazioni libere sulle parole-stimolo “pulito”, “sporco”, “puro”, “impuro”. 2. una scala di concezioni riguardanti l’idea di pulito e di sporco rispetto a pratiche igieniche, a contatti interpersonali, a visioni generali riguardanti le differenze fra culture diverse. 3. il Portrait Value Questionnaire (Schwartz, Melech, Lehmann, Burgess e Harris, 2001), nell’ipotesi che concezioni di pulito/sporco si correlino a diversi orientamenti valoriali. Ai soggetti, inoltre, è stato chiesto di esprimere la propria collocazione politica (scala 1-7; 1 estrema sinistra, 7 estrema destra), l’importanza della politica nella propria vita (scala 0-6; 0= per nulla importante, 6=estremamente importante), l’appartenenza ad una confessione religiosa e l’importanza della religione nella propria vita (scala 0-6; 0= per nulla importante, 6=estremamente importante). I principali risultati mostrano in effetti diverse rappresentazioni di sporco-pulito e puro-impuro, come pure una relazione fra valori, orientamento politico e religioso dei soggetti. Alle concezioni più restrittive di igiene si affiancano percezioni di impurità rispetto a gruppi sociali minoritari; l'orientamento politico dei soggetti che condividono queste rappresentazioni è di tipo più conservatore. Riferimenti Bibliografici: Camporesi, P.(1995). Il governo del corpo, Milano, Garzanti Douglas, M. (1970). Purity and danger. An analysis of concepts of pollution and taboo, Harmondsworth, Penguin Books. Jodelet, D. (1989). Folies et représentations sociales, Paris, P.U.F. Remotti, F. (1996). Contro l’identità, Roma-Bari, Laterza Schwartz, S. H., Melech, G., Lehmann, A., Burgess, S., Harris, M. (2001). Extending the cross-cultural validity of the theory of basic human values with a different method of measurement, Journal of Cross Cultural Psychology, 32, 519-542. Speltini, G., Passini, S., Morselli, D. (2006), Le pur et l’impur, le propre et le sale: représentations et valeurs, comunicazione presentata all’ VIIIth International Conference on Social Representations, “Media e Società”, Roma 28 agosto-1 settembre 2006 Vigarello, G. (1985). Le propre et le sale, Paris, Editions du Seuil.
2007
VIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia sociale
280
281
Questione di pulizia: rappresentazioni, valori e orientamento politico-religioso / G. Speltini; D. Morselli. - STAMPA. - (2007), pp. 280-281. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia sociale tenutosi a Cesena nel 24-26 settembre 2008).
G. Speltini; D. Morselli
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