I "contratti di collocamento" nell'art. 30, comma 6, t.u.f.

Il lavoro considera le questioni interpretative sollevate dall'art. 30, comma 6 del testo unico dell'intermediazione finanziaria. Esso inquadra i fatti tipici dei contenziosi basati su questa disposizione, mettendoli in relazione con le tipologie e gli esiti di un vasto campionario di pronunce giurisprudenziali, culminate in due recenti decisioni della Corte di Cassazione. Si esaminano poi analiticamente gli argomenti utilizzati dalle corti per decidere i casi esaminati, soppesandone la portata in relazione alla formulazione delle norme ed al complesso sistema nel quale si inseriscono. A seguito di una valutazione del ruolo delle clausole generali nel diritto dei mercati finanziari e dei limiti tecnici riscontrati in alcune pronunce in materia, si inquadra la recente giurisprudenza nel contesto più ampio e complesso della reazione ad una norma recentemente emanata, l'art. 56-quater del d.l. 21 giugno 2013, n. 69, di contenuto controverso. Dall'esame del provvedimento, inserito nel quadro del precedentemente delineato panorama giurisprudenziale, emerge un contrasto tra poteri dello stato di difficile ma necessaria ed urgente soluzione, non solo per le sue importanti implicazioni teoriche, ma per la grande incertezza che getta sulla pratica degli affari in materia di offerta fuori sede.