Il contributo esamina le problematiche processuali e sostanziali relative all'esercizio da parte del curatore fallimentare delle azioni previste dagli artt. 2393 e 2394 c.c. nel contesto delle società a responsabilità limitata. Si ritiene che alcuni degli argomenti contenuti nella decisione aiutino a ricostruire il sistema della responsabilità degli amministratori di s.r.l. e dei poteri del curatore nell’ottica dell’equilibrio tra le parti, facilitando il recupero delle somme dovute senza ledere il diritto di difesa. L’esame delle disposizioni che regolano l’esercizio delle azioni giudiziali e l’accertamento del nesso di causalità nella produzione del danno beneficia in particolare delle indicazioni che provengono dalle norme del diritto comune (con particolare riferimento agli artt. 1227 e 2049 c.c.), che consentono di risolvere in via ermeneutica le problematiche lasciate aperte dalla lettera della legge. L’equilibrio così raggiunto può e dovrebbe essere mantenuto anche dopo le riforme del diritto societario e fallimentare; qui l’interprete deve confrontarsi con nuove incertezze, in particolare relative al canone di diligenza dovuta dagli amministratori ed alla sopravvivenza dell’azione di responsabilità dei creditori sociali nelle s.r.l., che possono tuttavia essere ricondotte a coerenza tramite un ulteriore sforzo interpretativo.

Art. 146 l. fall. e dovere di vigilanza degli amministratori di s.r.l.: parità delle armi tra curatore ed ex gestori?

GHETTI, RICCARDO
2011

Abstract

Il contributo esamina le problematiche processuali e sostanziali relative all'esercizio da parte del curatore fallimentare delle azioni previste dagli artt. 2393 e 2394 c.c. nel contesto delle società a responsabilità limitata. Si ritiene che alcuni degli argomenti contenuti nella decisione aiutino a ricostruire il sistema della responsabilità degli amministratori di s.r.l. e dei poteri del curatore nell’ottica dell’equilibrio tra le parti, facilitando il recupero delle somme dovute senza ledere il diritto di difesa. L’esame delle disposizioni che regolano l’esercizio delle azioni giudiziali e l’accertamento del nesso di causalità nella produzione del danno beneficia in particolare delle indicazioni che provengono dalle norme del diritto comune (con particolare riferimento agli artt. 1227 e 2049 c.c.), che consentono di risolvere in via ermeneutica le problematiche lasciate aperte dalla lettera della legge. L’equilibrio così raggiunto può e dovrebbe essere mantenuto anche dopo le riforme del diritto societario e fallimentare; qui l’interprete deve confrontarsi con nuove incertezze, in particolare relative al canone di diligenza dovuta dagli amministratori ed alla sopravvivenza dell’azione di responsabilità dei creditori sociali nelle s.r.l., che possono tuttavia essere ricondotte a coerenza tramite un ulteriore sforzo interpretativo.
2011
Ghetti, Riccardo
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