In questo lavoro, realizzato nell’ambito di una convenzione con l’Amministrazione Comunale di Modena, viene tracciata la storia dell’evoluzione geomorfologica dell’area di pianura nei dintorni di Modena , dal VI millennio a.C. (Neolitico) all’Attuale, in rapporto alla ricostruzione del paesaggio antico e in relazione alla presenza umana. Gli studi geomorfologici hanno condotto all’elaborazione di una Carta del microrilievo (carta altimetrica con equidistanza di 1 m ottenuta disegnando le curve di livello sulla base dei punti quotati delle sezioni della Carta Tecnica Regionale della Regione Emilia Romagna). un Modello Digitale delle Altezze (DEM) (derivato dalla carta precedente digitalizzando le curve di livello. Osservando il DEM, l’aspetto che risalta maggiormente è il mutamento di morfologia dei corsi dei fiumi Secchia e Panaro e dei loro affluenti : a sud di Modena scorrono incassati mentre a nord risultano pensili), una Carta dei depositi superficiali (in cui sono stati distinti i depositi prevalentemente ghiaiosi, prevalentemente sabbiosi, prevalentemente limosi e prevalentemente argillosi) e, infine, una Carta geomorfologica (in cui sono state rappresentate le forme del terreno sia naturali sia antropiche). Per quanto riguarda gli studi archeologici è stata elaborata una carta archeologica informatizzata, che costituisce uno strumento indispensabile per la gestione dello sviluppo territoriale e per effettuare analisi del popolamento antico. In questo lavoro la cospicua base dati, raccolti con ricerche bibliografiche e d’archivio o con scavi e ricerche sul terreno, ha permesso di integrare con sufficiente dettaglio le evidenze geomorfologiche di superficie. In particolare sono state analizzate le posizioni stratigrafiche dei rinvenimenti archeologici e confrontate con i dati paleoambientali per ricostruire l’evoluzione del territorio. Dall’analisi comparata dei dati geomorfologici e archeologici, è stato possibile, in generale, giungere ad una datazione delle forme fluviali individuate; in questa operazione è risultato di particolare interesse lo spostamento verso ovest del F. Panaro a partire dall’età del Bronzo. Inoltre per la zona che comprende il centro storico di Modena, è stato possibile ricostruire i piani antichi a partire dall’epoca romana, controllare gli spessori delle stratigrafie archeologiche o di deposizione alluvionale e proporre un modello di evoluzione fluviale che indica un’aggradazione della pianura con il passaggio da una pianura con corsi d’acqua incassati ad una con corsi d’acqua pensili.

Geo-archaeological Aspects of the Modena Plain (Northern Italy)

CATTANI, MAURIZIO
2007

Abstract

In questo lavoro, realizzato nell’ambito di una convenzione con l’Amministrazione Comunale di Modena, viene tracciata la storia dell’evoluzione geomorfologica dell’area di pianura nei dintorni di Modena , dal VI millennio a.C. (Neolitico) all’Attuale, in rapporto alla ricostruzione del paesaggio antico e in relazione alla presenza umana. Gli studi geomorfologici hanno condotto all’elaborazione di una Carta del microrilievo (carta altimetrica con equidistanza di 1 m ottenuta disegnando le curve di livello sulla base dei punti quotati delle sezioni della Carta Tecnica Regionale della Regione Emilia Romagna). un Modello Digitale delle Altezze (DEM) (derivato dalla carta precedente digitalizzando le curve di livello. Osservando il DEM, l’aspetto che risalta maggiormente è il mutamento di morfologia dei corsi dei fiumi Secchia e Panaro e dei loro affluenti : a sud di Modena scorrono incassati mentre a nord risultano pensili), una Carta dei depositi superficiali (in cui sono stati distinti i depositi prevalentemente ghiaiosi, prevalentemente sabbiosi, prevalentemente limosi e prevalentemente argillosi) e, infine, una Carta geomorfologica (in cui sono state rappresentate le forme del terreno sia naturali sia antropiche). Per quanto riguarda gli studi archeologici è stata elaborata una carta archeologica informatizzata, che costituisce uno strumento indispensabile per la gestione dello sviluppo territoriale e per effettuare analisi del popolamento antico. In questo lavoro la cospicua base dati, raccolti con ricerche bibliografiche e d’archivio o con scavi e ricerche sul terreno, ha permesso di integrare con sufficiente dettaglio le evidenze geomorfologiche di superficie. In particolare sono state analizzate le posizioni stratigrafiche dei rinvenimenti archeologici e confrontate con i dati paleoambientali per ricostruire l’evoluzione del territorio. Dall’analisi comparata dei dati geomorfologici e archeologici, è stato possibile, in generale, giungere ad una datazione delle forme fluviali individuate; in questa operazione è risultato di particolare interesse lo spostamento verso ovest del F. Panaro a partire dall’età del Bronzo. Inoltre per la zona che comprende il centro storico di Modena, è stato possibile ricostruire i piani antichi a partire dall’epoca romana, controllare gli spessori delle stratigrafie archeologiche o di deposizione alluvionale e proporre un modello di evoluzione fluviale che indica un’aggradazione della pianura con il passaggio da una pianura con corsi d’acqua incassati ad una con corsi d’acqua pensili.
2007
Castaldini D.| Cardarelli A.| Cattani M.| Panizza M.| Piacentini D.
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