II microbiota comprende principalmente batteri ma anche funghi, virus e protozoi. Nel corpo umano ed animale la maggiore distribuzione di microrganismi è presente nel tratto gastrointestinale ed in particolare nel grande intestino con 1011 cellule/grammo. Una rilevante parte del microbiota intestinale, circa il 70%, non è coltivabile con gli attuali metodi colturali. I gruppi microbici colonizzano e si sviluppano con l’ospite in stretta relazione alla sua fisiologia. Il microbiota intestinale rappresenta un complesso ecosistema considerato come vero e proprio organo: il numero di geni del microbiota del colon è superiore di 150 volte al numero di geni del genoma umano. influenza la regolazione di molte funzioni sistemiche, contribuendo allo stato di salute, ha un ruolo fondamentale in molte malattie gastrointestinali (colon irritabile, malattie infiammatorie croniche, diverticolite, cancro del colon) e sistemiche (allergie, obesità, diabete tipo 2, aterosclerosi, depressione). Sulla terra sono distribuiti oltre 50 Phyla di cui 4 si trovano nel microbiota intestinale: Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria and Proteobacteria. Ogni individuo ha un microbiota unico che evolve nel primo anno di vita ma che dopo lo svezzamento si stabilizza, mantenendo le proprie principali popolazioni microbiche anche dopo trattamenti antibiotici. Tuttavia la dieta e l’assunzione di probiotici possono modulare la biodiversità microbica modificando la quantità di alcune popolazioni e influenzando il metabolismo microbico e le funzioni immunitarie. Anche l’impiego di sostanze naturali come gli oli essenziali può influenzare la composizione del microbiota intestinale. Nello studio della possibile attività terapeutica di preparati a base di oli essenziali sono fondamentali i modelli animali in grado di replicare la patogenesi e o la sintomatologia collegate ai disturbi. Recenti studi dimostrano che la maggioranza degli oli essenziali hanno un’attività selettiva verso i microrganismi patogeni ma non verso i commensali (Tapa et al., 2012; Di Vito et al., 2015). Il trattamento terapeutico con gli oli essenziali di lavanda, ad esempio, svolge verso la colite un effetto protettivo che è associato all’aumento selettivo di alcuni Firmicutes (Baker et al., 2012). Altri studi hanno messo in evidenza l’efficacia del trattamento con oli essenziali per la prevenzione/supporto nel trattamento della colite necrotica nel pollame (Du et al., 2015). L’utilizzo degli oli essenziali per ristabilire l’omeostasi e contrastare le infezioni intestinali si pone come una valida alternativa ai metodi convenzionali anche nel contesto di aumento della problematica della antibiotico resistenza verso i composti di sintesi.

Mattarelli Paola (2016). Ricerche sull'attività antimicrobica degli oli essenziali e rapporti con il microbiota intestinale.

Ricerche sull'attività antimicrobica degli oli essenziali e rapporti con il microbiota intestinale

MATTARELLI, PAOLA
2016

Abstract

II microbiota comprende principalmente batteri ma anche funghi, virus e protozoi. Nel corpo umano ed animale la maggiore distribuzione di microrganismi è presente nel tratto gastrointestinale ed in particolare nel grande intestino con 1011 cellule/grammo. Una rilevante parte del microbiota intestinale, circa il 70%, non è coltivabile con gli attuali metodi colturali. I gruppi microbici colonizzano e si sviluppano con l’ospite in stretta relazione alla sua fisiologia. Il microbiota intestinale rappresenta un complesso ecosistema considerato come vero e proprio organo: il numero di geni del microbiota del colon è superiore di 150 volte al numero di geni del genoma umano. influenza la regolazione di molte funzioni sistemiche, contribuendo allo stato di salute, ha un ruolo fondamentale in molte malattie gastrointestinali (colon irritabile, malattie infiammatorie croniche, diverticolite, cancro del colon) e sistemiche (allergie, obesità, diabete tipo 2, aterosclerosi, depressione). Sulla terra sono distribuiti oltre 50 Phyla di cui 4 si trovano nel microbiota intestinale: Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria and Proteobacteria. Ogni individuo ha un microbiota unico che evolve nel primo anno di vita ma che dopo lo svezzamento si stabilizza, mantenendo le proprie principali popolazioni microbiche anche dopo trattamenti antibiotici. Tuttavia la dieta e l’assunzione di probiotici possono modulare la biodiversità microbica modificando la quantità di alcune popolazioni e influenzando il metabolismo microbico e le funzioni immunitarie. Anche l’impiego di sostanze naturali come gli oli essenziali può influenzare la composizione del microbiota intestinale. Nello studio della possibile attività terapeutica di preparati a base di oli essenziali sono fondamentali i modelli animali in grado di replicare la patogenesi e o la sintomatologia collegate ai disturbi. Recenti studi dimostrano che la maggioranza degli oli essenziali hanno un’attività selettiva verso i microrganismi patogeni ma non verso i commensali (Tapa et al., 2012; Di Vito et al., 2015). Il trattamento terapeutico con gli oli essenziali di lavanda, ad esempio, svolge verso la colite un effetto protettivo che è associato all’aumento selettivo di alcuni Firmicutes (Baker et al., 2012). Altri studi hanno messo in evidenza l’efficacia del trattamento con oli essenziali per la prevenzione/supporto nel trattamento della colite necrotica nel pollame (Du et al., 2015). L’utilizzo degli oli essenziali per ristabilire l’omeostasi e contrastare le infezioni intestinali si pone come una valida alternativa ai metodi convenzionali anche nel contesto di aumento della problematica della antibiotico resistenza verso i composti di sintesi.
2016
Gli Oli Essenziali in Medicina Veterinaria e Agronomia
10
10
Mattarelli Paola (2016). Ricerche sull'attività antimicrobica degli oli essenziali e rapporti con il microbiota intestinale.
Mattarelli Paola
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/565104
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact