Muovendo dall’analisi del saggio di Marcello Neri (Esodi del divino, Bologna, il Mulino, 2014), il saggio-recensione si sofferma sull’anomala componente religiosa connaturata a tre poeti novecenteschi (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini e Paolo Valesio), i quali, in modi diversi l’uno dall’altro, parlano della scomparsa di Dio dalla coscienza dell’uomo contemporaneo e, al tempo stesso, si confrontano con la sua inquietante presenza sotto forma di “assenza presente”. In particolare, il saggio-recensione si sofferma sul caso esemplare di Caproni e sulla componente ateologica fondamentale per la comprensione delle sue ultime raccolte (Il muro della terra, Il franco cacciatore, Versicoli del controcaproni, Il conte di Kevenhüller, Res amissa), valorizzando il problema retorico della “parola-taglola” (trappola incapace di esprimere il senso ultimo della realtà) e il vitalisimo implicito nella concezione disillusa e disperata dell’esistenza proposta dal poeta “genovese di Livorno”.
F. Ferretti (2016). Dio in assenza. In margine a "Esodi del divino" di Marcello Neri. ITALIAN POETRY REVIEW, X-XI, 465-472.
Dio in assenza. In margine a "Esodi del divino" di Marcello Neri
FERRETTI, FRANCESCO
2016
Abstract
Muovendo dall’analisi del saggio di Marcello Neri (Esodi del divino, Bologna, il Mulino, 2014), il saggio-recensione si sofferma sull’anomala componente religiosa connaturata a tre poeti novecenteschi (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini e Paolo Valesio), i quali, in modi diversi l’uno dall’altro, parlano della scomparsa di Dio dalla coscienza dell’uomo contemporaneo e, al tempo stesso, si confrontano con la sua inquietante presenza sotto forma di “assenza presente”. In particolare, il saggio-recensione si sofferma sul caso esemplare di Caproni e sulla componente ateologica fondamentale per la comprensione delle sue ultime raccolte (Il muro della terra, Il franco cacciatore, Versicoli del controcaproni, Il conte di Kevenhüller, Res amissa), valorizzando il problema retorico della “parola-taglola” (trappola incapace di esprimere il senso ultimo della realtà) e il vitalisimo implicito nella concezione disillusa e disperata dell’esistenza proposta dal poeta “genovese di Livorno”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.