Nel presente articolo si individuano le caratteristiche peculiari del ciclo qui denominato del "fantastico-distopico italiano". In particolare le considerazioni seguenti muovono dall’analisi di otto film che compendiano esaurientemente le caratteristiche principali del ciclo: H2S (Roberto Faenza, 1968); Il tunnel sotto il mondo (Luigi Cozzi, 1969), La ragazza di latta (Marcello Aliprandi, 1970), I cannibali (Liliana Cavani, 1970), Hanno cambiato faccia (Corrado Farina, 1971), N.P. Il segreto (Silvano Agosti, 1971), Conviene far bene l’amore (Pasquale Festa Campanile, 1975), I viaggiatori della sera (Ugo Tognazzi, 1979). Nel secondo paragrafo viene analizzata la costruzione dello spazio nei titoli in questione. Nel terzo viene messo sotto osservazione il tipo di temporalità che li caratterizza. Nel quarto sono considerate le rappresentazioni della tecnologia e della sessualità come momenti in cui meglio si coglie, nell’ambito circoscritto dal pensiero politico progressista della sinistra italiana, il problema del tradimento/inversione delle speranze utopiche. Nelle conclusioni viene avanzata l’ipotesi che il fantastico distopico non sia solo un esempio di come la fantascienza d’autore si sia legittimata e accredita culturalmente tramite la vicinanza ai temi del dibattito politico della sinistra, ma anche il contrario: il ciclo ci dice qualcosa sulla presenza dell’elemento fantastico nel discorso politico italiano di ambito marxista in quegli anni.
Claudio, B. (2014). Marcuse supera Asimov. Il fantastico distopico nel cinema italiano degli anni settanta. BN, 579, 82-91.
Marcuse supera Asimov. Il fantastico distopico nel cinema italiano degli anni settanta
BISONI, CLAUDIO
2014
Abstract
Nel presente articolo si individuano le caratteristiche peculiari del ciclo qui denominato del "fantastico-distopico italiano". In particolare le considerazioni seguenti muovono dall’analisi di otto film che compendiano esaurientemente le caratteristiche principali del ciclo: H2S (Roberto Faenza, 1968); Il tunnel sotto il mondo (Luigi Cozzi, 1969), La ragazza di latta (Marcello Aliprandi, 1970), I cannibali (Liliana Cavani, 1970), Hanno cambiato faccia (Corrado Farina, 1971), N.P. Il segreto (Silvano Agosti, 1971), Conviene far bene l’amore (Pasquale Festa Campanile, 1975), I viaggiatori della sera (Ugo Tognazzi, 1979). Nel secondo paragrafo viene analizzata la costruzione dello spazio nei titoli in questione. Nel terzo viene messo sotto osservazione il tipo di temporalità che li caratterizza. Nel quarto sono considerate le rappresentazioni della tecnologia e della sessualità come momenti in cui meglio si coglie, nell’ambito circoscritto dal pensiero politico progressista della sinistra italiana, il problema del tradimento/inversione delle speranze utopiche. Nelle conclusioni viene avanzata l’ipotesi che il fantastico distopico non sia solo un esempio di come la fantascienza d’autore si sia legittimata e accredita culturalmente tramite la vicinanza ai temi del dibattito politico della sinistra, ma anche il contrario: il ciclo ci dice qualcosa sulla presenza dell’elemento fantastico nel discorso politico italiano di ambito marxista in quegli anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.