L’autore prende spunto per le sue riflessioni dal commento della pronuncia della Corte di giustizia del 18 luglio 2007, resa nel caso Lucchini, con la quale la Corte ha affermato il principio per cui il giudicato nazionale non può essere invocato come ostacolo all’applicazione di regole comunitarie inderogabili. Secondo l’autore tale sentenza rappresenta una novità di forte impatto sugli ordinamenti degli Stati membri, in quanto sancisce il principio che il primato del diritto comunitario non può trovare ostacoli nel diritto nazionale, nemmeno nell’intangibilità del giudicato. L’autore evidenzia come in ambito comunitario il valore del giudicato in se e per se sia messo in secondo piano dalle esigenze di giustizia sostanziale, correlate alla corretta applicazione del diritto.
P. Biavati (2007). La sentenza Lucchini: il giudicato nazionale cede al diritto comunitario. RASSEGNA TRIBUTARIA, 5, 1591-1603.
La sentenza Lucchini: il giudicato nazionale cede al diritto comunitario
BIAVATI, PAOLO
2007
Abstract
L’autore prende spunto per le sue riflessioni dal commento della pronuncia della Corte di giustizia del 18 luglio 2007, resa nel caso Lucchini, con la quale la Corte ha affermato il principio per cui il giudicato nazionale non può essere invocato come ostacolo all’applicazione di regole comunitarie inderogabili. Secondo l’autore tale sentenza rappresenta una novità di forte impatto sugli ordinamenti degli Stati membri, in quanto sancisce il principio che il primato del diritto comunitario non può trovare ostacoli nel diritto nazionale, nemmeno nell’intangibilità del giudicato. L’autore evidenzia come in ambito comunitario il valore del giudicato in se e per se sia messo in secondo piano dalle esigenze di giustizia sostanziale, correlate alla corretta applicazione del diritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.