Nelle scuole italiane, sono sempre più numerosi i bambini che imparano l’italiano come seconda lingua (L2), in quanto nel contesto famigliare la loro lingua d’origine (L1) è diversa dall’italiano. Il MIUR (2012), nell’ultimo rapporto 2011/2012 riferisce di un incremento dei bambini “stranieri” (ovvero con cittadinanza non italiana) dal 1,5% del 1999/2000 al 8,4% del 2011/2012 (ul- timo rapporto). Si sottolinea che l’incidenza, inoltre, varia molto da regione a regione e in relazione al grado scolastico. Molto frequen- temente si parla di bambini “stranieri”, tuttavia il bilinguismo riguarda una percentuale più alta dei bambini con cittadinanza non italiana. Inoltre, come evidenziato dallo stesso rapporto MIUR, l’incremento complessivo dei bambini stranieri è dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia (44% degli alunni stranieri in totale), piuttosto che alla consistenza del flusso migratorio (3,6%). In questo caso, i bam- bini possono essere esposti all’italiano da un’età molto precoce, lingua che per molti di loro costituisce addirittura la L1 in quanto parlata all’interno delle famiglie. Il continuo incremento di questo fenomeno costituisce sicuramente una nuova sfida per gli insegnanti, a volte faticosa da af- frontare. Pur essendo in continua crescita da più di 10 anni, non si è forse ancora affrontato il fenomeno come una “nuova normalità” a cui fare fronte con conoscenze, metodologie ed esperienze.
Paola, B., Stephanie, B. (2014). Bambini bilingui a scuola. PSICOLOGIA E SCUOLA, 1, 50-57.
Bambini bilingui a scuola
BONIFACCI, PAOLA;
2014
Abstract
Nelle scuole italiane, sono sempre più numerosi i bambini che imparano l’italiano come seconda lingua (L2), in quanto nel contesto famigliare la loro lingua d’origine (L1) è diversa dall’italiano. Il MIUR (2012), nell’ultimo rapporto 2011/2012 riferisce di un incremento dei bambini “stranieri” (ovvero con cittadinanza non italiana) dal 1,5% del 1999/2000 al 8,4% del 2011/2012 (ul- timo rapporto). Si sottolinea che l’incidenza, inoltre, varia molto da regione a regione e in relazione al grado scolastico. Molto frequen- temente si parla di bambini “stranieri”, tuttavia il bilinguismo riguarda una percentuale più alta dei bambini con cittadinanza non italiana. Inoltre, come evidenziato dallo stesso rapporto MIUR, l’incremento complessivo dei bambini stranieri è dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia (44% degli alunni stranieri in totale), piuttosto che alla consistenza del flusso migratorio (3,6%). In questo caso, i bam- bini possono essere esposti all’italiano da un’età molto precoce, lingua che per molti di loro costituisce addirittura la L1 in quanto parlata all’interno delle famiglie. Il continuo incremento di questo fenomeno costituisce sicuramente una nuova sfida per gli insegnanti, a volte faticosa da af- frontare. Pur essendo in continua crescita da più di 10 anni, non si è forse ancora affrontato il fenomeno come una “nuova normalità” a cui fare fronte con conoscenze, metodologie ed esperienze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.