La qualità dell’aria nelle strutture di allevamento dei suini dipende soprattutto dalla concentrazione dei biogas, derivati dall’azione della flora microbica fecale sull’urea contenuta nelle urine; il peggioramento della qualità ambientale è alla base di molti problemi sanitari, basati in primo luogo sull’impossibilità degli animali a mantenere un bilancio organico corretto. Una soluzione possibile e innovativa è rappresentata dalla bioattivazione con miscele batterico-enzimatiche; per questa via, si può ottenere una riduzione delle emanazioni, controllando anche la formazione di sostanze dannose per l’ambiente. È stato programmato un intervento in due aziende suinicole (il reparto di magronaggio-ingrasso di un ciclo chiuso completo e un allevamento di solo ingrasso), per controllare il danno indotto dall’infezione micoplasmica nelle fasi di produzione a flusso continuo; sono stati messi a confronto gruppi trattati e non trattati, diversi tipi di pavimentazione (grigliato completo, concreto completo e misto grigliato-concreto) e più schemi d’intervento, utilizzando, da soli o in combinazione, bioattivatori in polvere e liquidi. Il sistema di bioattivazione impiegato comprende due bioattivatori (in polvere e soluzione) e un prodotto naturale di origine vegetale da aggiungere alla razione alimentare. La polvere è stata distribuita sulle pavimentazioni, in ragione di 0,5 kg per 100 mq ogni 15 giorni mediante spargimento manuale, mentre la soluzione è stata aerosolizzata nell’ambiente di stabulazione, mediante impianto computerizzato, in ragione di 1 litro ogni 100 mq al mese; il prodotto vegetale, per la sua composizione in grado di riequilibrare la flora intestinale, è stato invece aggiunto quotidianamente alla razione, in ragione di 500 g/t di mangime. I rilievi e le osservazioni hanno riguardato la concentrazione di azoto ammoniacale (rilevata con metodo chimico), la presenza di anticorpi specifici per M. hyopneumoniae prima e dopo il periodo di trattamento (valutata con metodo ELISA), i punteggi polmonari al macello (valutati con metodo quantitativo) e il peso medio di partita. In tutti i gruppi trattati, la sieroprevalenza per M. hyopneumoniae è stata elevata, a dimostrazione della circolazione dell’infezione nel periodo di osservazione, ma la diminuzione della concentrazione ambientale dell’ammoniaca (ottenuta grazie all’impiego dei bioattivatori) ha permesso di ottenere benefici evidenti sul punteggio polmonare medio, confermati dalla significatività statistica delle differenze, e sul peso medio di partita. In rapporto ai tipi di pavimentazione, la bioattivazione ha fornito i risultati migliori combinando polvere e liquido sul grigliato completo. I risultati ottenuti dimostrano che nelle situazioni di allevamento, la stabilizzazione del bilancio organico degli animali attraverso una gestione ambientale che, ne garantisca anche il benessere è una soluzione attuabile, in una logica di depotenziamento delle infezioni; essi sono la conseguenza dell’accresciuta reattività degli animali, correlata ad un miglior bilancio organico, piuttosto che l’effetto di un’azione diretta sui patogeni; è in corso la valutazione della reattività immunitaria aspecifica dei suini sottoposti a trattamento, per correlare stato sanitario e produttività al miglioramento della qualità ambientale.
Sala V., Gusmara C., Ostanello F., Brignoli P., Moscati L. (2007). Impiego di un programma integrato di bioattivazione per il controllo della polmonite micoplasmica del suino. LARGE ANIMALS REVIEW, 13, 69-74.
Impiego di un programma integrato di bioattivazione per il controllo della polmonite micoplasmica del suino.
OSTANELLO, FABIO;
2007
Abstract
La qualità dell’aria nelle strutture di allevamento dei suini dipende soprattutto dalla concentrazione dei biogas, derivati dall’azione della flora microbica fecale sull’urea contenuta nelle urine; il peggioramento della qualità ambientale è alla base di molti problemi sanitari, basati in primo luogo sull’impossibilità degli animali a mantenere un bilancio organico corretto. Una soluzione possibile e innovativa è rappresentata dalla bioattivazione con miscele batterico-enzimatiche; per questa via, si può ottenere una riduzione delle emanazioni, controllando anche la formazione di sostanze dannose per l’ambiente. È stato programmato un intervento in due aziende suinicole (il reparto di magronaggio-ingrasso di un ciclo chiuso completo e un allevamento di solo ingrasso), per controllare il danno indotto dall’infezione micoplasmica nelle fasi di produzione a flusso continuo; sono stati messi a confronto gruppi trattati e non trattati, diversi tipi di pavimentazione (grigliato completo, concreto completo e misto grigliato-concreto) e più schemi d’intervento, utilizzando, da soli o in combinazione, bioattivatori in polvere e liquidi. Il sistema di bioattivazione impiegato comprende due bioattivatori (in polvere e soluzione) e un prodotto naturale di origine vegetale da aggiungere alla razione alimentare. La polvere è stata distribuita sulle pavimentazioni, in ragione di 0,5 kg per 100 mq ogni 15 giorni mediante spargimento manuale, mentre la soluzione è stata aerosolizzata nell’ambiente di stabulazione, mediante impianto computerizzato, in ragione di 1 litro ogni 100 mq al mese; il prodotto vegetale, per la sua composizione in grado di riequilibrare la flora intestinale, è stato invece aggiunto quotidianamente alla razione, in ragione di 500 g/t di mangime. I rilievi e le osservazioni hanno riguardato la concentrazione di azoto ammoniacale (rilevata con metodo chimico), la presenza di anticorpi specifici per M. hyopneumoniae prima e dopo il periodo di trattamento (valutata con metodo ELISA), i punteggi polmonari al macello (valutati con metodo quantitativo) e il peso medio di partita. In tutti i gruppi trattati, la sieroprevalenza per M. hyopneumoniae è stata elevata, a dimostrazione della circolazione dell’infezione nel periodo di osservazione, ma la diminuzione della concentrazione ambientale dell’ammoniaca (ottenuta grazie all’impiego dei bioattivatori) ha permesso di ottenere benefici evidenti sul punteggio polmonare medio, confermati dalla significatività statistica delle differenze, e sul peso medio di partita. In rapporto ai tipi di pavimentazione, la bioattivazione ha fornito i risultati migliori combinando polvere e liquido sul grigliato completo. I risultati ottenuti dimostrano che nelle situazioni di allevamento, la stabilizzazione del bilancio organico degli animali attraverso una gestione ambientale che, ne garantisca anche il benessere è una soluzione attuabile, in una logica di depotenziamento delle infezioni; essi sono la conseguenza dell’accresciuta reattività degli animali, correlata ad un miglior bilancio organico, piuttosto che l’effetto di un’azione diretta sui patogeni; è in corso la valutazione della reattività immunitaria aspecifica dei suini sottoposti a trattamento, per correlare stato sanitario e produttività al miglioramento della qualità ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.