Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI si verificò nell’Italia centro-settentrionale la fondazione prima, la rapida affermazione poi, dei Monti di Pietà, istituzioni creditizie non profit con finalità caritativo-assistenziali. Nel corso del XVII e soprattutto del XVIII secolo, i Monti assunsero un ruolo estremamente rilevante all’interno delle rispettive comunità sia per l’erogazione di microcredito su pegno, sia perché costituirono un vero e proprio polmone finanziario per le istituzioni pubbliche, prima che la “spoliazione” napoleonica e lo sviluppo di più moderne forme di credito nel corso dell’Ottocento ne riducessero sensibilmente la rilevanza. Il lavoro intende evidenziare l’evoluzione del Monte di Pietà di Bologna, ricostruendone l’assetto istituzionale, la struttura organizzativa nonchè il sistema contabile e di controllo. Attraverso la consultazione e l’analisi dei libri contabili e statutari del Monte (conservati presso l’Archivio della Fondazione del Monte di Bologna), si intendono sottolineare gli interventi operati tra XVI e XVIII secolo (ad esempio l’introduzione del “rincontro di cassa”), volti a circoscrivere gli abusi amministrativi e gli illeciti finanziari operati dagli ufficiali preposti al loro controllo (il c.d. “intacco del massaro”), che condizionarono la funzionalità o la stessa sopravvivenza di altri istituti emiliano-romagnoli (ad es. Ravenna, Ferrara, Cesena). Il caso analizzato evidenzia elementi di interesse anche alla luce di fenomeni odierni che paiono evocarne aspetti peculiari. Ci riferiamo in particolare all’approfondimento e allo sviluppo della dimensione etica dell’attività creditizia che hanno generato fenomeni quali la Banca Etica e il microcredito. Nello specifico, la valutazione degli interventi predisposti per incrementare la correttezza e la trasparenza dell’attività aziendale costituiscono un esempio ante litteram del valore e della necessità di accountability e di controlli amministrativi interni, temi all’ordine del giorno e postulato cardine dei principi contabili tanto in campo privato che pubblico.
Farneti G., Fornasari M., Del Sordo C., Orelli R.L., Visani F. (2006). L'evoluzione dell'informativa di bilancio del Monte di Pietà di Bologna dal XVI al XVIII secolo. ROMA : Rirea.
L'evoluzione dell'informativa di bilancio del Monte di Pietà di Bologna dal XVI al XVIII secolo
FARNETI, GIUSEPPE;FORNASARI, MASSIMO;DEL SORDO, CARLOTTA;ORELLI, REBECCA LEVY;VISANI, FRANCO
2006
Abstract
Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI si verificò nell’Italia centro-settentrionale la fondazione prima, la rapida affermazione poi, dei Monti di Pietà, istituzioni creditizie non profit con finalità caritativo-assistenziali. Nel corso del XVII e soprattutto del XVIII secolo, i Monti assunsero un ruolo estremamente rilevante all’interno delle rispettive comunità sia per l’erogazione di microcredito su pegno, sia perché costituirono un vero e proprio polmone finanziario per le istituzioni pubbliche, prima che la “spoliazione” napoleonica e lo sviluppo di più moderne forme di credito nel corso dell’Ottocento ne riducessero sensibilmente la rilevanza. Il lavoro intende evidenziare l’evoluzione del Monte di Pietà di Bologna, ricostruendone l’assetto istituzionale, la struttura organizzativa nonchè il sistema contabile e di controllo. Attraverso la consultazione e l’analisi dei libri contabili e statutari del Monte (conservati presso l’Archivio della Fondazione del Monte di Bologna), si intendono sottolineare gli interventi operati tra XVI e XVIII secolo (ad esempio l’introduzione del “rincontro di cassa”), volti a circoscrivere gli abusi amministrativi e gli illeciti finanziari operati dagli ufficiali preposti al loro controllo (il c.d. “intacco del massaro”), che condizionarono la funzionalità o la stessa sopravvivenza di altri istituti emiliano-romagnoli (ad es. Ravenna, Ferrara, Cesena). Il caso analizzato evidenzia elementi di interesse anche alla luce di fenomeni odierni che paiono evocarne aspetti peculiari. Ci riferiamo in particolare all’approfondimento e allo sviluppo della dimensione etica dell’attività creditizia che hanno generato fenomeni quali la Banca Etica e il microcredito. Nello specifico, la valutazione degli interventi predisposti per incrementare la correttezza e la trasparenza dell’attività aziendale costituiscono un esempio ante litteram del valore e della necessità di accountability e di controlli amministrativi interni, temi all’ordine del giorno e postulato cardine dei principi contabili tanto in campo privato che pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.