Le recenti costituzioni di Bolivia, Ecuador e Venezuela, ma già quelle colombiana e peruviana dei primi anni ‘90, si segnalano agli studiosi della materia per la radicalità dei contenuti espressi e per le soluzioni innovative introdotte nella definizione delle rispettive forme di Stato e di governo. Tuttavia, la reazione della dottrina occidentale è stata tiepida. Il neocostituzionalismo latinoamericano preso sul serio richiama il giuscomparatista a svolgere, attraverso i propri strumenti epistemologici, quel ruolo sovversivo più volte riconosciutogli, di messa in discussione delle categorie dogmatiche sedimentate nella cultura occidentale, con equidistanza rispetto a posizioni estreme di acritico ed entusiastico elogio, da una parte, di accusa di sterile esotismo dall’altra. Tali esperienze, infatti, rappresentano una risposta (tra le varie possibili) all’attuale insufficienza del costituzionalismo classico rispetto alle aspettative e rivendicazioni della società contemporanea, in America come in Europa, prevalentemente dovuta alla frattura ormai incolmabile tra forma e sostanza nelle categorie tradizionali della sovranità popolare, della legittimazione democratica e della partecipazione popolare. Anche la giustizia costituzionale è stata toccata da questo vento riformatore, attraverso la previsione di forme di elezione popolare dei giudici costituzionali (Bolivia ed Ecuador), l’inclusione di punti di vista esterni al giudizio di costituzionalità, grazie al potere delle Corti di richiedere informes a Università, associazioni di giuristi o altri specialisti (Colombia, Ecuador), la generalizzazione della legittimazione attiva popolare rispetto a qualsiasi azione proponibile alla Corte (Ecuador). La sfida è quella di democratizzare la giustizia costituzionale, e ciò richiama vecchie ma mai del tutto superate obiezioni attorno alla disputa su quis custodiet custodes, alle quali il nuovo costituzionalismo risponde con la ricerca di un diverso equilibrio fra principio di rappresentanza e sovranità popolare nell’esercizio delle funzioni statali.

Silvia Bagni (2014). Democratizzazione della giustizia costituzionale in America latina: uno sguardo da fuori. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 4, 1387-1414.

Democratizzazione della giustizia costituzionale in America latina: uno sguardo da fuori

BAGNI, SILVIA
2014

Abstract

Le recenti costituzioni di Bolivia, Ecuador e Venezuela, ma già quelle colombiana e peruviana dei primi anni ‘90, si segnalano agli studiosi della materia per la radicalità dei contenuti espressi e per le soluzioni innovative introdotte nella definizione delle rispettive forme di Stato e di governo. Tuttavia, la reazione della dottrina occidentale è stata tiepida. Il neocostituzionalismo latinoamericano preso sul serio richiama il giuscomparatista a svolgere, attraverso i propri strumenti epistemologici, quel ruolo sovversivo più volte riconosciutogli, di messa in discussione delle categorie dogmatiche sedimentate nella cultura occidentale, con equidistanza rispetto a posizioni estreme di acritico ed entusiastico elogio, da una parte, di accusa di sterile esotismo dall’altra. Tali esperienze, infatti, rappresentano una risposta (tra le varie possibili) all’attuale insufficienza del costituzionalismo classico rispetto alle aspettative e rivendicazioni della società contemporanea, in America come in Europa, prevalentemente dovuta alla frattura ormai incolmabile tra forma e sostanza nelle categorie tradizionali della sovranità popolare, della legittimazione democratica e della partecipazione popolare. Anche la giustizia costituzionale è stata toccata da questo vento riformatore, attraverso la previsione di forme di elezione popolare dei giudici costituzionali (Bolivia ed Ecuador), l’inclusione di punti di vista esterni al giudizio di costituzionalità, grazie al potere delle Corti di richiedere informes a Università, associazioni di giuristi o altri specialisti (Colombia, Ecuador), la generalizzazione della legittimazione attiva popolare rispetto a qualsiasi azione proponibile alla Corte (Ecuador). La sfida è quella di democratizzare la giustizia costituzionale, e ciò richiama vecchie ma mai del tutto superate obiezioni attorno alla disputa su quis custodiet custodes, alle quali il nuovo costituzionalismo risponde con la ricerca di un diverso equilibrio fra principio di rappresentanza e sovranità popolare nell’esercizio delle funzioni statali.
2014
Silvia Bagni (2014). Democratizzazione della giustizia costituzionale in America latina: uno sguardo da fuori. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 4, 1387-1414.
Silvia Bagni
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/414195
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact