Il presente contributo analizza i ruoli che famiglia e scuola giocano nel processo di costruzione dell’identità di genere in bambini e bambine. Inoltre attraverso uno sguardo incorciato tra genitori, nonni e nonne da un lato e personale educativo ed ausiliario dall’altro vengono messe in luce le reciproche rappresentazioni e aspettative in merito all’educazione di genere. I dati analizzati sono stati raccolti attraverso un’indagine empirica che si è avvalsa di una metodologia mista che ha visto l’impiego di questionari e focus group. Partendo dalle definizioni di sesso e di genere presenti in letteratura in questo contributo viene offerta una chiave di lettura dei dati quantitativi e qualitativi circa le rappresentazioni intorno al concetto di educazione di genere. Data la rilevanza di questo aspetto nel processo di formazione si può comprendere quanto sia importante che tra famiglia e scuola si crei un’intesa fatta di una relazione dialogica significativa; dai dati emersi tuttavia non sempre si riscontra una simile realtà nei rapporti famiglia-scuola. Molti intervistati di entrambi i gruppi, infatti, sottolineano la necessità di una maggiore collaborazione tra queste due agenzie educative. Inoltre, per quel che concerne l’educazione di genere, sembra emergere una scarsa consapevolezza di come essa venga intesa, rappresentata e veicolata da parte di madri, padri, nonni e nonne, educatrici, educatori e insegnanti: le differenze di genere, che pure esistono come prodotto della co-costruzione di un gruppo sociale, vengono celate sotto un velo di indifferenziazione in nome di una supposta equità, per poi emergere attraverso la dinamica processuale propria dei focus group, svelando concezioni a volte anche molto tradizionali e stereotipate dei ruoli femminili e maschili. Per compiere un percorso intenzionalmente educativo in merito al genere occorrerebbe ripartire da questi significati, molto spesso non pienamente presenti alla consapevolezza delle figure educative che pure li veicolano, per creare un percorso di riflessione che consenta di renderli maggiormente espliciti e condivisi.

Rappresentazioni dell’educazione di genere in famiglia e a scuola. Il velo che cela le differenze

TRUFFELLI, ELISA
2013

Abstract

Il presente contributo analizza i ruoli che famiglia e scuola giocano nel processo di costruzione dell’identità di genere in bambini e bambine. Inoltre attraverso uno sguardo incorciato tra genitori, nonni e nonne da un lato e personale educativo ed ausiliario dall’altro vengono messe in luce le reciproche rappresentazioni e aspettative in merito all’educazione di genere. I dati analizzati sono stati raccolti attraverso un’indagine empirica che si è avvalsa di una metodologia mista che ha visto l’impiego di questionari e focus group. Partendo dalle definizioni di sesso e di genere presenti in letteratura in questo contributo viene offerta una chiave di lettura dei dati quantitativi e qualitativi circa le rappresentazioni intorno al concetto di educazione di genere. Data la rilevanza di questo aspetto nel processo di formazione si può comprendere quanto sia importante che tra famiglia e scuola si crei un’intesa fatta di una relazione dialogica significativa; dai dati emersi tuttavia non sempre si riscontra una simile realtà nei rapporti famiglia-scuola. Molti intervistati di entrambi i gruppi, infatti, sottolineano la necessità di una maggiore collaborazione tra queste due agenzie educative. Inoltre, per quel che concerne l’educazione di genere, sembra emergere una scarsa consapevolezza di come essa venga intesa, rappresentata e veicolata da parte di madri, padri, nonni e nonne, educatrici, educatori e insegnanti: le differenze di genere, che pure esistono come prodotto della co-costruzione di un gruppo sociale, vengono celate sotto un velo di indifferenziazione in nome di una supposta equità, per poi emergere attraverso la dinamica processuale propria dei focus group, svelando concezioni a volte anche molto tradizionali e stereotipate dei ruoli femminili e maschili. Per compiere un percorso intenzionalmente educativo in merito al genere occorrerebbe ripartire da questi significati, molto spesso non pienamente presenti alla consapevolezza delle figure educative che pure li veicolano, per creare un percorso di riflessione che consenta di renderli maggiormente espliciti e condivisi.
2013
Truffelli E.
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