Le ricerche condotte sull’interpretazione di discorsi dialogici (dialogue interpreting) hanno evidenziato che il ruolo dell’interprete negli incontri faccia a faccia con partecipanti che non condividono la stessa lingua non è unicamente quello di mediazione linguistica bensì anche di coordinatore dei turni dei parlanti (Wadensjö 1998), di attenuatore delle divergenze e/o dei conflitti che possono insorgere tra i partecipanti (Gavioli e Fogazzaro di prossima pubblicazione) o addirittura, nel caso del talk show televisivo, di partecipante primario chiamato in prima persona ad intrattenere il pubblico (Straniero Sergio F., “The Interpreter on the (Talk) Show”, The Translator, vol. 5, n° 2, 1999). Inoltre Davidson, nei suoi studi sugli incontri medici mediati dall’interprete, ha illustrato chiaramente come l’interprete partecipi alla costruzione del common ground (Davidson B. “A model for the construction of conversational common ground in interpreted discourse, article in press, in Journal of Pragmatics 2002). Nel contesto italiano la figura dell’interprete medico negli incontri faccia a faccia è stata ancora poco esplorata, in particolare in situazioni reali. L’obiettivo di questo studio è quello di verificare la presenza o l’assenza di quei fenomeni linguistici e interazionali già riscontrati dalle ricerche sopra citate evidenziando i punti di contatto o di divergenza tra situazioni diverse di mediazione linguistica in ambito medico. Gli incontri medici oggetto della ricerca si svolgono tutti presso un Istituto di riabilitazione per bambini cerebrolesi. I bambini seguono un programma personalizzato composto di attività fisiche ed intellettuali e di un regime alimentare e farmacologico in cui sono coinvolti anche i familiari. Due volte all’anno i piccoli pazienti accompagnati dai genitori incontrano tutti i medici da cui sono seguiti (ciascun medico segue e valuta una o più attività del programma). Poiché i medici sono quasi tutti americani, la comunicazione avviene quasi sempre avvalendosi di un interprete. Tutti gli incontri videoregistrati sono stati trascritti in base alle convenzioni utilizzate dall’analisi della conversazione ( Hutchby I. & Wooffitt R. 1998, Conversation Analysis, Cambridge, Polity Press). Le trascrizioni insieme alle videoregistrazioni sono state poi analizzate allo scopo di individuare quali siano le problematiche principali con cui deve confrontarsi un interprete nel corso di questa tipologia di evento comunicativo e per vedere se emerga un modello unico di ruolo assunto dalle interpreti o meno e se o meno e quanto questo pesi sul buon esito della comunicazione. In particolare la presentazione prenderà in esame il ruolo dell’interprete rispetto alla presa di turno ed alla topic initiation.
Amato, A.A.M. (2006). IL RUOLO DELL'INTERPRETE NEGLI INCONTRI MEDICI. PERUGIA : Guerra Edizioni.
IL RUOLO DELL'INTERPRETE NEGLI INCONTRI MEDICI
AMATO, AMALIA AGATA MARIA
2006
Abstract
Le ricerche condotte sull’interpretazione di discorsi dialogici (dialogue interpreting) hanno evidenziato che il ruolo dell’interprete negli incontri faccia a faccia con partecipanti che non condividono la stessa lingua non è unicamente quello di mediazione linguistica bensì anche di coordinatore dei turni dei parlanti (Wadensjö 1998), di attenuatore delle divergenze e/o dei conflitti che possono insorgere tra i partecipanti (Gavioli e Fogazzaro di prossima pubblicazione) o addirittura, nel caso del talk show televisivo, di partecipante primario chiamato in prima persona ad intrattenere il pubblico (Straniero Sergio F., “The Interpreter on the (Talk) Show”, The Translator, vol. 5, n° 2, 1999). Inoltre Davidson, nei suoi studi sugli incontri medici mediati dall’interprete, ha illustrato chiaramente come l’interprete partecipi alla costruzione del common ground (Davidson B. “A model for the construction of conversational common ground in interpreted discourse, article in press, in Journal of Pragmatics 2002). Nel contesto italiano la figura dell’interprete medico negli incontri faccia a faccia è stata ancora poco esplorata, in particolare in situazioni reali. L’obiettivo di questo studio è quello di verificare la presenza o l’assenza di quei fenomeni linguistici e interazionali già riscontrati dalle ricerche sopra citate evidenziando i punti di contatto o di divergenza tra situazioni diverse di mediazione linguistica in ambito medico. Gli incontri medici oggetto della ricerca si svolgono tutti presso un Istituto di riabilitazione per bambini cerebrolesi. I bambini seguono un programma personalizzato composto di attività fisiche ed intellettuali e di un regime alimentare e farmacologico in cui sono coinvolti anche i familiari. Due volte all’anno i piccoli pazienti accompagnati dai genitori incontrano tutti i medici da cui sono seguiti (ciascun medico segue e valuta una o più attività del programma). Poiché i medici sono quasi tutti americani, la comunicazione avviene quasi sempre avvalendosi di un interprete. Tutti gli incontri videoregistrati sono stati trascritti in base alle convenzioni utilizzate dall’analisi della conversazione ( Hutchby I. & Wooffitt R. 1998, Conversation Analysis, Cambridge, Polity Press). Le trascrizioni insieme alle videoregistrazioni sono state poi analizzate allo scopo di individuare quali siano le problematiche principali con cui deve confrontarsi un interprete nel corso di questa tipologia di evento comunicativo e per vedere se emerga un modello unico di ruolo assunto dalle interpreti o meno e se o meno e quanto questo pesi sul buon esito della comunicazione. In particolare la presentazione prenderà in esame il ruolo dell’interprete rispetto alla presa di turno ed alla topic initiation.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.