L'attività antimicrobica è una fra le caratteristiche più interessanti degli oli essenziali (o.e.) per le varie applicazioni in campo umano, animale e vegetale. Un grande interesse viene rivolto agli o.e. al fine di individuare nuove molecole in grado di contrastare ceppi microbici resistenti o multiresistenti agli antibiotici. Il lavandino è un ibrido ottenuto dall’incrocio di Lavandula angustifolia e L. latifolia che cresce con uno sviluppo maggiore sia in altezza che in diametro rispetto alla lavanda (Lavandula sp.) e da cui è possibile ottenere rese elevate di o.e. (fino all’1.4%). La coltivazione di lavandino, a parità di proprietà, potrebbe quindi risultare preferibile a quella della lavanda. Lo scopo del presente lavoro è stato lo studio dell’attività antifungina degli oli di lavandino di diverse cultivars (cvs) (“Abrialis”, “Alba”, “Rinaldi Ceroni” e "Sumiens”) coltivate presso il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ravenna) verso diverse specie di Candida (C. albicans, C. tropicalis, C. utilis, C. stellata, C. pseudointermedia). I valori di MIC ottenuti sono stati confrontati con quelli di tea tree oil (TTO) commerciale con composizione prevista dalla norma ISO 4730. L’attività antifungina è stata valutata seguendo il metodo CLSI (CSLI, 2008). Gli oli di lavandino saggiati mostrano un attività antimicrobica medio alta verso i ceppi di Candida saggiati. La Minimal Inhibitory Concentration (MIC) del TTO verso le candide saggiate è 0.5%. Considerando questa concentrazione di olio come valore di elevata attività antimicrobica, anche gli o.e. di lavandino saggiati mostrano elevata attività antimicrobica anche se con differenze fra le varie cvs di lavandino. “Sumiens” ha mostrato la maggiore attività con MIC comprese fra 0.125 e 0.5% verso tutte le candide saggiate. “Abrialis”, “Rinaldi Ceroni” e “Alba” hanno mostrato MIC di 0.25-0.5% verso C. albicans, C. tropicalis e C. utilis mentre MIC di 2-4% verso C. pseudointermedia e C. stellata. Le specie di Candida esaminate quindi hanno mostrato una diversa sensibilità agli o.e. di lavandino saggiati. L’impiego di tali o.e. come antimicrobici dovrebbe quindi essere valutato attentamente tenendo in considerazione anche la specie di Candida “bersaglio”. In conclusione, i risultati ottenuti mostrano che gli oli di lavandino sono prodotti naturali promettenti come antifungini in quanto attivi a basse concentrazioni. Al fine di indagare la loro potenziale applicazione in campo medico dovranno essere condotti studi clinici in vivo a supporto dei dati ottenuti in vitro.

Valutazione comparativa dell’attivita’ antifungina di oli essenziali ottenuti da 4 cultivars di lavandino

STEFANINI, ILARIA;MATTARELLI, PAOLA
2014

Abstract

L'attività antimicrobica è una fra le caratteristiche più interessanti degli oli essenziali (o.e.) per le varie applicazioni in campo umano, animale e vegetale. Un grande interesse viene rivolto agli o.e. al fine di individuare nuove molecole in grado di contrastare ceppi microbici resistenti o multiresistenti agli antibiotici. Il lavandino è un ibrido ottenuto dall’incrocio di Lavandula angustifolia e L. latifolia che cresce con uno sviluppo maggiore sia in altezza che in diametro rispetto alla lavanda (Lavandula sp.) e da cui è possibile ottenere rese elevate di o.e. (fino all’1.4%). La coltivazione di lavandino, a parità di proprietà, potrebbe quindi risultare preferibile a quella della lavanda. Lo scopo del presente lavoro è stato lo studio dell’attività antifungina degli oli di lavandino di diverse cultivars (cvs) (“Abrialis”, “Alba”, “Rinaldi Ceroni” e "Sumiens”) coltivate presso il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ravenna) verso diverse specie di Candida (C. albicans, C. tropicalis, C. utilis, C. stellata, C. pseudointermedia). I valori di MIC ottenuti sono stati confrontati con quelli di tea tree oil (TTO) commerciale con composizione prevista dalla norma ISO 4730. L’attività antifungina è stata valutata seguendo il metodo CLSI (CSLI, 2008). Gli oli di lavandino saggiati mostrano un attività antimicrobica medio alta verso i ceppi di Candida saggiati. La Minimal Inhibitory Concentration (MIC) del TTO verso le candide saggiate è 0.5%. Considerando questa concentrazione di olio come valore di elevata attività antimicrobica, anche gli o.e. di lavandino saggiati mostrano elevata attività antimicrobica anche se con differenze fra le varie cvs di lavandino. “Sumiens” ha mostrato la maggiore attività con MIC comprese fra 0.125 e 0.5% verso tutte le candide saggiate. “Abrialis”, “Rinaldi Ceroni” e “Alba” hanno mostrato MIC di 0.25-0.5% verso C. albicans, C. tropicalis e C. utilis mentre MIC di 2-4% verso C. pseudointermedia e C. stellata. Le specie di Candida esaminate quindi hanno mostrato una diversa sensibilità agli o.e. di lavandino saggiati. L’impiego di tali o.e. come antimicrobici dovrebbe quindi essere valutato attentamente tenendo in considerazione anche la specie di Candida “bersaglio”. In conclusione, i risultati ottenuti mostrano che gli oli di lavandino sono prodotti naturali promettenti come antifungini in quanto attivi a basse concentrazioni. Al fine di indagare la loro potenziale applicazione in campo medico dovranno essere condotti studi clinici in vivo a supporto dei dati ottenuti in vitro.
2014
II Congresso nazionale per la ricerca sugli oli essenziali
Wang Jia; Stefanini Ilaria; Galloni Debora; Mattarelli Paola
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