L’efficacia antimicrobica degli oli essenziali (OE) nei confronti di patogeni vegetali attraverso la diretta somministrazione alle piante, specie se asintomatiche, in modo da contrastare la crescita di batteri endofiti, offre un’opportunità da non sottovalutare nella lotta alle batteriosi, settore in cui (prodotti rameici ad azione preventiva esclusi) non sono ancora disponibili agrofarmaci in grado di debellare una malattia in atto. L’attenzione verso batteri fitopatogeni da quarantena che in Italia negli ultimi anni hanno comportato ingenti perdite economiche, hanno indotto a valutare l’effetto antimicrobico in vitro di OE ottenuti da Monarda didyma e M. fistulosa nei confronti di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa) ed Erwinia amylovora (Ea). Nel cancro batterico dell’actinidia causato da Psa tutti gli organi vegetativi della pianta vengono seriamente compromessi con cali di resa e gravi ripercussioni economiche specialmente se si considera che l’Italia rappresenta il primo produttore di kiwi nell’emisfero Nord (Cina esclusa) contribuendo al 70% della produzione globale. Per contrastare la diffusione di questa malattia sono essenziali misure di controllo da applicare tempestivamente dato che attualmente sono disponibili solo interventi preventivi. Il colpo di fuoco batterico causato da Ea infetta piante di grande importanza economica quali pero e melo: la malattia si manifesta con avvizzimenti fiorali e fogliari, necrosi di frutticini e cancri corticali in rami, branche e fusto. In Italia la malattia è comparsa nel 1990 in Puglia, nel 1994 in Emilia-Romagna e si è poi diffusa in tutta la pianura Padana. In base a studi precedenti sull’effetto di timolo e carvacrolo sulla crescita di Ea in vitro è stata evidenziata una completa inibizione a 50 mM in piastre di agar a doppio strato e a 35 mM con il metodo di diffusione su dischetto. Dato che negli OE di Monarda spp. il timolo rappresenta uno dei componenti principali, è stata saggiata la loro attività nei confronti di Psa ed Ea. L’OE estratto nel 2003 da M. fistulosa è stato usato come olio di riferimento, mentre gli OE estratti negli anni 2010, 2011 e 2012 da M. didyma e da M. fistulosa sono stati usati in diverse concentrazioni ottenendo risultati incoraggianti. In particolare è stata evidenziata una maggiore efficacia antimicrobica per l’OE estratto da M. fistulosa nel 2012 nei confronti di Psa e in misura inferiore contro Ea. La diversa attività antimicrobica degli OE usati in questo studio preliminare nei confronti dei due batteri fitopatogeni è stata correlata con la loro diversa composizione chimica.

Minardi P., Epifano F., Mattarelli P., Modesto M., Bellardi M.G. (2014). Studi preliminari sugli effetti di oli essenziali di Monarda spp. su batteri fitopatogeni da quarantena. Roma : Istituto Superioredi sanità.

Studi preliminari sugli effetti di oli essenziali di Monarda spp. su batteri fitopatogeni da quarantena

MINARDI, PAOLA;MATTARELLI, PAOLA;BELLARDI, MARIA GRAZIA
2014

Abstract

L’efficacia antimicrobica degli oli essenziali (OE) nei confronti di patogeni vegetali attraverso la diretta somministrazione alle piante, specie se asintomatiche, in modo da contrastare la crescita di batteri endofiti, offre un’opportunità da non sottovalutare nella lotta alle batteriosi, settore in cui (prodotti rameici ad azione preventiva esclusi) non sono ancora disponibili agrofarmaci in grado di debellare una malattia in atto. L’attenzione verso batteri fitopatogeni da quarantena che in Italia negli ultimi anni hanno comportato ingenti perdite economiche, hanno indotto a valutare l’effetto antimicrobico in vitro di OE ottenuti da Monarda didyma e M. fistulosa nei confronti di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa) ed Erwinia amylovora (Ea). Nel cancro batterico dell’actinidia causato da Psa tutti gli organi vegetativi della pianta vengono seriamente compromessi con cali di resa e gravi ripercussioni economiche specialmente se si considera che l’Italia rappresenta il primo produttore di kiwi nell’emisfero Nord (Cina esclusa) contribuendo al 70% della produzione globale. Per contrastare la diffusione di questa malattia sono essenziali misure di controllo da applicare tempestivamente dato che attualmente sono disponibili solo interventi preventivi. Il colpo di fuoco batterico causato da Ea infetta piante di grande importanza economica quali pero e melo: la malattia si manifesta con avvizzimenti fiorali e fogliari, necrosi di frutticini e cancri corticali in rami, branche e fusto. In Italia la malattia è comparsa nel 1990 in Puglia, nel 1994 in Emilia-Romagna e si è poi diffusa in tutta la pianura Padana. In base a studi precedenti sull’effetto di timolo e carvacrolo sulla crescita di Ea in vitro è stata evidenziata una completa inibizione a 50 mM in piastre di agar a doppio strato e a 35 mM con il metodo di diffusione su dischetto. Dato che negli OE di Monarda spp. il timolo rappresenta uno dei componenti principali, è stata saggiata la loro attività nei confronti di Psa ed Ea. L’OE estratto nel 2003 da M. fistulosa è stato usato come olio di riferimento, mentre gli OE estratti negli anni 2010, 2011 e 2012 da M. didyma e da M. fistulosa sono stati usati in diverse concentrazioni ottenendo risultati incoraggianti. In particolare è stata evidenziata una maggiore efficacia antimicrobica per l’OE estratto da M. fistulosa nel 2012 nei confronti di Psa e in misura inferiore contro Ea. La diversa attività antimicrobica degli OE usati in questo studio preliminare nei confronti dei due batteri fitopatogeni è stata correlata con la loro diversa composizione chimica.
2014
2° Congresso Nazionale della Società Italiana per la Ricerca Sugli Oli Essenziali (SIROE)
21
21
Minardi P., Epifano F., Mattarelli P., Modesto M., Bellardi M.G. (2014). Studi preliminari sugli effetti di oli essenziali di Monarda spp. su batteri fitopatogeni da quarantena. Roma : Istituto Superioredi sanità.
Minardi P.; Epifano F.; Mattarelli P.; Modesto M.; Bellardi M.G.
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