Nel Trattato Umberto Eco sosteneva che il soggetto dell’enunciazione deve essere pensato non tanto come l'Io trascendentale kantiano o husserliano, quanto come “uno degli elementi del contenuto veicolato”, e suggeriva che pertanto il soggetto della semiotica è la semiosi stessa. A questo proposito Eco citava un famoso passo di “Some Consequences of Four Incapacities” (1868) di Charles Sanders Peirce, in cui il filosofo americano affermava che “l’uomo è un segno” e che “il linguaggio è la somma totale di me stesso perché l’uomo è il pensiero”. Questo lavoro cerca di ricostruire una speciale e finora poco esplorata teoria peirciana del soggetto e di mostrare come, mediante il rifiuto della soggettività trascendentale kantiana, Peirce abbia davvero inteso il soggetto come “uno degli elementi del contenuto veicolato”
Francesco Bellucci (2013). Io rappresento. Il soggetto trascendentale in C. S. Peirce. E/C, 15-16, 133-136.
Io rappresento. Il soggetto trascendentale in C. S. Peirce
BELLUCCI, FRANCESCO
2013
Abstract
Nel Trattato Umberto Eco sosteneva che il soggetto dell’enunciazione deve essere pensato non tanto come l'Io trascendentale kantiano o husserliano, quanto come “uno degli elementi del contenuto veicolato”, e suggeriva che pertanto il soggetto della semiotica è la semiosi stessa. A questo proposito Eco citava un famoso passo di “Some Consequences of Four Incapacities” (1868) di Charles Sanders Peirce, in cui il filosofo americano affermava che “l’uomo è un segno” e che “il linguaggio è la somma totale di me stesso perché l’uomo è il pensiero”. Questo lavoro cerca di ricostruire una speciale e finora poco esplorata teoria peirciana del soggetto e di mostrare come, mediante il rifiuto della soggettività trascendentale kantiana, Peirce abbia davvero inteso il soggetto come “uno degli elementi del contenuto veicolato”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.