Galeazzo Alessi (1512-1572), architetto e ingegnere tra i più originali e versatili del Cinqucento, è stato generalmente presentato dalla critica come scisso in una triplice personalità: ovvero un Alessi umbro, un Alessi genovese e un Alessi milanese. La sorprendente e a volte disorientante coesistenza di influenze e stili così diversi ha finora monopolizzato l'attenzione degli esegeti della sua opera, catturati dall'affascinante sfida dell'indagine su questa personalità artistica “multipla” così singolare nel panorama rinascimentale. Il saggio vuole invece tentare di cambiare paradigma cognitivo, provando a osservare le architetture alessiane al di sotto della loro camaleontica “pelle” e vedere in controluce in queste esperienze apparentemente irrelate una matrice originaria, acquisita negli anni della sua formazione romana, impressa in particolare attraverso il contatto con l'opera Antonio da Sangallo il Giovane (Antonio Cordini, 1484-1546), la cui influenza è manifestamente riconoscibile nelle prime architetture umbre di Alessi ma anche, pur se meno esibita, in quelle successive.
Antonucci Micaela (2013). Galeazzo Alessi: l’estro silenzioso di un maestro dell’architettura del Cinquecento. Roma : ARACNE editrice Srl.
Galeazzo Alessi: l’estro silenzioso di un maestro dell’architettura del Cinquecento
ANTONUCCI, MICAELA
2013
Abstract
Galeazzo Alessi (1512-1572), architetto e ingegnere tra i più originali e versatili del Cinqucento, è stato generalmente presentato dalla critica come scisso in una triplice personalità: ovvero un Alessi umbro, un Alessi genovese e un Alessi milanese. La sorprendente e a volte disorientante coesistenza di influenze e stili così diversi ha finora monopolizzato l'attenzione degli esegeti della sua opera, catturati dall'affascinante sfida dell'indagine su questa personalità artistica “multipla” così singolare nel panorama rinascimentale. Il saggio vuole invece tentare di cambiare paradigma cognitivo, provando a osservare le architetture alessiane al di sotto della loro camaleontica “pelle” e vedere in controluce in queste esperienze apparentemente irrelate una matrice originaria, acquisita negli anni della sua formazione romana, impressa in particolare attraverso il contatto con l'opera Antonio da Sangallo il Giovane (Antonio Cordini, 1484-1546), la cui influenza è manifestamente riconoscibile nelle prime architetture umbre di Alessi ma anche, pur se meno esibita, in quelle successive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.