La mostra è stata allestita in occasione del 2005 Anno Mondiale della Fisica proclamato dalle Nazioni Unite e in concomitanza con prima edizione di Cronobie, cronache dal futuro della scienza, promosso da Comune e Università di Bologna. I fisici della città si sono proposti di far conoscere alla cittadinanza i principali filoni di ricerca in una disciplina che molto spesso è considerata lontana e inaccessibile, ponendosi alcuni obiettivi certamente ambiziosi e difficili da raggiungere. Il primo è avvicinare il pubblico al mestiere del fisico, cercando di far cogliere perché fare fisica può risultare una sfida intellettuale appassionante. A tale scopo si è scelto di presentare interviste con ricercatori giovani e meno giovani raccontano il proprio modo di vivere la ricerca. Nelle interviste è evidenziato non solo l’aspetto professionale ma anche il lato umano dei ricercatori ed emerge quella passione per il proprio lavoro che caratterizza fortemente tutti coloro che si occupano di ricerca. Nel viaggio alla scoperta del mestiere del fisico si è cercato di sottolineare che si può fare fisica in molti modi, apparentemente così diversi che può essere difficile riconoscere in essi una matrice comune, ma che proprio in questa multiformità della disciplina sta la sua potenza e la sua rilevanza nella società attuale. Un ulteriore obiettivo della mostra è pertanto quello di guidare il visitatore ad apprezzare le peculiarità delle diverse ricerche ma anche a riconoscere quel filo sotterraneo comune che conferisce alla fisica il suo status di disciplina e che la caratterizza come arte di porre domande alla natura. In questo senso gli oggetti e le tecniche di indagine presentati nella mostra possono essere intesi come il risultato del tentativo di dare risposte a domande che da molto generali si fanno sempre più specifiche man mano che si riescono ad ottenere risposte dalla natura, per arrivare così, per approssimazioni successive, alle domande di ricerca attuali. La mostra ha voluto essere infine anche un’occasione per riflettere sullo stretto legame esistente tra l’attività di ricerca finalizzata a puri scopi di conoscenza e lo sviluppo tecnologico che caratterizza la società attuale. La mostra si è articolata nei seguenti settori di ricerca: Astrofisica, Fisica delle Particelle, Fisica della Materia, Fisica del Pianeta Terra, Fisica e Medicina, Fisica e Beni Culturali, Didattica della Fisica. Per ogni settore sono stati presentati i problemi più attuali della ricerca e alcune attività di ricerca attualmente in corso a Bologna. Accanto a questi è stato presente un settore dedicato alla Storia della Fisica a Bologna. Lo scopo di quest’ultimo era quello di illustrare i principali contributi dei nostri scienziati alla disciplina, ma anche di far riconoscere i luoghi, le piazze, gli edifici, le chiese, le torri, che sono servite come strumenti o, addirittura, come laboratori per fare fisica.
M. Basile, L. Bellagamba, M. Brattella, R. Camassi, D. Cavalcoli, G. Cevolani, et al. (2005). Percorsi di ricerca. La fisica attraversa Bologna.
Percorsi di ricerca. La fisica attraversa Bologna
BASILE, MAURIZIO;CAVALCOLI, DANIELA;DALLA VITE, MICHELA;DRAGONI, GIORGIO;LANCONELLI, NICO;LEVRINI, OLIVIA;MARANO, BRUNO;MORIGI, MARIA PIA;PECORI, BARBARA;PRODI, FRANCO;ROSSI, ANTONIO MARIA;ZANARINI, GIANNI
2005
Abstract
La mostra è stata allestita in occasione del 2005 Anno Mondiale della Fisica proclamato dalle Nazioni Unite e in concomitanza con prima edizione di Cronobie, cronache dal futuro della scienza, promosso da Comune e Università di Bologna. I fisici della città si sono proposti di far conoscere alla cittadinanza i principali filoni di ricerca in una disciplina che molto spesso è considerata lontana e inaccessibile, ponendosi alcuni obiettivi certamente ambiziosi e difficili da raggiungere. Il primo è avvicinare il pubblico al mestiere del fisico, cercando di far cogliere perché fare fisica può risultare una sfida intellettuale appassionante. A tale scopo si è scelto di presentare interviste con ricercatori giovani e meno giovani raccontano il proprio modo di vivere la ricerca. Nelle interviste è evidenziato non solo l’aspetto professionale ma anche il lato umano dei ricercatori ed emerge quella passione per il proprio lavoro che caratterizza fortemente tutti coloro che si occupano di ricerca. Nel viaggio alla scoperta del mestiere del fisico si è cercato di sottolineare che si può fare fisica in molti modi, apparentemente così diversi che può essere difficile riconoscere in essi una matrice comune, ma che proprio in questa multiformità della disciplina sta la sua potenza e la sua rilevanza nella società attuale. Un ulteriore obiettivo della mostra è pertanto quello di guidare il visitatore ad apprezzare le peculiarità delle diverse ricerche ma anche a riconoscere quel filo sotterraneo comune che conferisce alla fisica il suo status di disciplina e che la caratterizza come arte di porre domande alla natura. In questo senso gli oggetti e le tecniche di indagine presentati nella mostra possono essere intesi come il risultato del tentativo di dare risposte a domande che da molto generali si fanno sempre più specifiche man mano che si riescono ad ottenere risposte dalla natura, per arrivare così, per approssimazioni successive, alle domande di ricerca attuali. La mostra ha voluto essere infine anche un’occasione per riflettere sullo stretto legame esistente tra l’attività di ricerca finalizzata a puri scopi di conoscenza e lo sviluppo tecnologico che caratterizza la società attuale. La mostra si è articolata nei seguenti settori di ricerca: Astrofisica, Fisica delle Particelle, Fisica della Materia, Fisica del Pianeta Terra, Fisica e Medicina, Fisica e Beni Culturali, Didattica della Fisica. Per ogni settore sono stati presentati i problemi più attuali della ricerca e alcune attività di ricerca attualmente in corso a Bologna. Accanto a questi è stato presente un settore dedicato alla Storia della Fisica a Bologna. Lo scopo di quest’ultimo era quello di illustrare i principali contributi dei nostri scienziati alla disciplina, ma anche di far riconoscere i luoghi, le piazze, gli edifici, le chiese, le torri, che sono servite come strumenti o, addirittura, come laboratori per fare fisica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.