L'articolo esamina in parallelo la produzione di autoiri italiani, che raffigurano la presenza inquietante dei nuovi stranieri giunti con la migrazione, e le priome opere prodotte in italiano dai migranti stessi (in particolare il testo di S. Moussa Ba), volte a rovesciare lo stereotipo della vocazione criminale dello straniero, vittima piuttosto di manifeste forme di razzismo violento.
«E’ stato come ammazzare un cane». Delitti, colpevoli, stranieri / FULVIO PEZZAROSSA. - In: INTERSEZIONI. - ISSN 0393-2451. - STAMPA. - 33:1(2013), pp. 113-135.
«E’ stato come ammazzare un cane». Delitti, colpevoli, stranieri
PEZZAROSSA, FULVIO
2013
Abstract
L'articolo esamina in parallelo la produzione di autoiri italiani, che raffigurano la presenza inquietante dei nuovi stranieri giunti con la migrazione, e le priome opere prodotte in italiano dai migranti stessi (in particolare il testo di S. Moussa Ba), volte a rovesciare lo stereotipo della vocazione criminale dello straniero, vittima piuttosto di manifeste forme di razzismo violento.File in questo prodotto:
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