La carpocapsa (Cydia pomonella L.) è la specie dannosa più temuta per le pomacee nel mondo e in Emilia-Romagna ipoteca da sola circa il 70% degli interventi insetticidi. La difesa è tuttora sostanzialmente sostenuta da prodotti chimici di sintesi e anche per questo il ricorso ad altre e differenti tecniche di contenimento incontra molto interesse scientifico e pratico. Il virus della granulosi (CpGV) e l’impiego dei feromoni per la “confusione sessuale” sono attualmente applicabili , ma altre si sono affacciate di recente. In particolare la difesa “meccanica”, con l’adozione di rete anti-insetto con maglie più strette rispetto a quelle antigrandine. Numerosi lavori hanno messo in evidenza una sostanziale diminuzione di danni da lepidotteri (di carpocapsa in particolare) ai frutti su filari coperti da rete sia singolarmente (monofilare) sia su più filari simultaneamente (monoblocco), mentre per altre specie di fitofagi di vari Ordini la situazione potrebbe peggiorare. In pratica le reti sembrano interferire sulle aggressioni delle specie dannose sia direttamente, impedendone il contatto, sia in modo indiretto, ostacolandone lo sviluppo attraverso modalità non ancora ben conosciute. In sostanza dovrebbero essere condotte misurazioni di campo con l’obiettivo di focalizzare in quale direzione approfondire le indagini per la carpocapsa alla ricerca delle ragioni alle quali attribuire, anche solo in parte, gli esiti osservati in campo.

PASQUALINI E., CARUSO S., PICCININI M., VERGNANI S., SALVATORELLI F., MAINI S., et al. (2013). La rete anti-insetto e gli effetti sulla cartpocapsa in Emilia-Romagna. RIVISTA DI FRUTTICOLTURA E DI ORTOFLORICOLTURA, 11, 72-78.

La rete anti-insetto e gli effetti sulla cartpocapsa in Emilia-Romagna

PASQUALINI, EDISON;SALVATORELLI, FIORENZO;MAINI, STEFANO;VENTURA, FRANCESCA
2013

Abstract

La carpocapsa (Cydia pomonella L.) è la specie dannosa più temuta per le pomacee nel mondo e in Emilia-Romagna ipoteca da sola circa il 70% degli interventi insetticidi. La difesa è tuttora sostanzialmente sostenuta da prodotti chimici di sintesi e anche per questo il ricorso ad altre e differenti tecniche di contenimento incontra molto interesse scientifico e pratico. Il virus della granulosi (CpGV) e l’impiego dei feromoni per la “confusione sessuale” sono attualmente applicabili , ma altre si sono affacciate di recente. In particolare la difesa “meccanica”, con l’adozione di rete anti-insetto con maglie più strette rispetto a quelle antigrandine. Numerosi lavori hanno messo in evidenza una sostanziale diminuzione di danni da lepidotteri (di carpocapsa in particolare) ai frutti su filari coperti da rete sia singolarmente (monofilare) sia su più filari simultaneamente (monoblocco), mentre per altre specie di fitofagi di vari Ordini la situazione potrebbe peggiorare. In pratica le reti sembrano interferire sulle aggressioni delle specie dannose sia direttamente, impedendone il contatto, sia in modo indiretto, ostacolandone lo sviluppo attraverso modalità non ancora ben conosciute. In sostanza dovrebbero essere condotte misurazioni di campo con l’obiettivo di focalizzare in quale direzione approfondire le indagini per la carpocapsa alla ricerca delle ragioni alle quali attribuire, anche solo in parte, gli esiti osservati in campo.
2013
PASQUALINI E., CARUSO S., PICCININI M., VERGNANI S., SALVATORELLI F., MAINI S., et al. (2013). La rete anti-insetto e gli effetti sulla cartpocapsa in Emilia-Romagna. RIVISTA DI FRUTTICOLTURA E DI ORTOFLORICOLTURA, 11, 72-78.
PASQUALINI E.; CARUSO S.; PICCININI M.; VERGNANI S.; SALVATORELLI F.; MAINI S.; VENTURA F.
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