Trigloporus lastoviza (Bonnaterre, 1788), volgarmente nota come “gallinella o capone ubriaco”, in Adriatico è distribuita principalmente a nord, nella zona centro-orientale e nell’area compresa tra Spalato e Dubrovnik, fino a 100 m di profondità, in acque poco profonde, potendo quindi disporre di una maggiore diversità di prede rispetto ad altri triglidi (per es. Aspitrigla cuculus) che vivono a profondità maggiori. E’ stato analizzato il contenuto stomacale di 138 esemplari adulti di T. lastoviza prelevati in Adriatico durante 4 campagne di pesca a strascico, 2 invernali e 2 estive condotte tra il 2007 e il 2012. Su tutti gli esemplari sono stati registrati i parametri biometrici (LT, mm), peso corporeo (P, g), sesso (valutato sulla base dell’analisi macroscopica delle gonadi), sono state identificate le prede fino al livello tassonomico più basso possibile, successivamente pesate, contate, fotografate, mediante sistema computerizzato di immagini. I dati sono stati informatizzati con database relazionale “Microsoft Access” e analizzati mediante pacchetto statistico “R ver. 3.0.1”. Sono stati calcolati i principali indici alimentari, al fine d’individuare la tipologia qualiquantitativa del regime alimentare di T. lastoviza. I risultati ottenuti mostrano che la dieta verte essenzialmente su crostacei (IRI%=95,8%), per lo più decapodi. Galathea intermedia e Liocarcinus sp. rappresentano le specie prevalenti. Nonostante il fatto che la popolazione bentonica costiera del Mediterraneo nord-orientale sia caratterizzata da elevata diversità specifica, questa non si riflette nel contenuto stomacale di T. lastoviza, indicando con queste indagini preliminari, che la specie tende a comportarsi da “predatore selettivo”, nutrendosi preferibilmente di pochi organismi specifici, in accordo con la letteratura relativa ad altre aree geografiche. Concludendo, si conferma l’importanza degli studi relativi alla biologia trofica ed ai rapporti preda-predatore, essenziali per quantificare i ruoli ecologici dei diversi componenti delle comunità marine.

Prime indagini sulle abitudini alimentari di Trigloporus lastoviza (Scorpaeniformes: triglidae) in Adriatico.

MONTANINI, STEFANO;STAGIONI, MARCO;BENASSI FRANCIOSI, CLAUDIA;ANIBALDI, ALESSANDRA;VALLISNERI, MARIA
2013

Abstract

Trigloporus lastoviza (Bonnaterre, 1788), volgarmente nota come “gallinella o capone ubriaco”, in Adriatico è distribuita principalmente a nord, nella zona centro-orientale e nell’area compresa tra Spalato e Dubrovnik, fino a 100 m di profondità, in acque poco profonde, potendo quindi disporre di una maggiore diversità di prede rispetto ad altri triglidi (per es. Aspitrigla cuculus) che vivono a profondità maggiori. E’ stato analizzato il contenuto stomacale di 138 esemplari adulti di T. lastoviza prelevati in Adriatico durante 4 campagne di pesca a strascico, 2 invernali e 2 estive condotte tra il 2007 e il 2012. Su tutti gli esemplari sono stati registrati i parametri biometrici (LT, mm), peso corporeo (P, g), sesso (valutato sulla base dell’analisi macroscopica delle gonadi), sono state identificate le prede fino al livello tassonomico più basso possibile, successivamente pesate, contate, fotografate, mediante sistema computerizzato di immagini. I dati sono stati informatizzati con database relazionale “Microsoft Access” e analizzati mediante pacchetto statistico “R ver. 3.0.1”. Sono stati calcolati i principali indici alimentari, al fine d’individuare la tipologia qualiquantitativa del regime alimentare di T. lastoviza. I risultati ottenuti mostrano che la dieta verte essenzialmente su crostacei (IRI%=95,8%), per lo più decapodi. Galathea intermedia e Liocarcinus sp. rappresentano le specie prevalenti. Nonostante il fatto che la popolazione bentonica costiera del Mediterraneo nord-orientale sia caratterizzata da elevata diversità specifica, questa non si riflette nel contenuto stomacale di T. lastoviza, indicando con queste indagini preliminari, che la specie tende a comportarsi da “predatore selettivo”, nutrendosi preferibilmente di pochi organismi specifici, in accordo con la letteratura relativa ad altre aree geografiche. Concludendo, si conferma l’importanza degli studi relativi alla biologia trofica ed ai rapporti preda-predatore, essenziali per quantificare i ruoli ecologici dei diversi componenti delle comunità marine.
2013
MONTANINI S.; STAGIONI M.; BENASSI FRANCIOSI C.; ANIBALDI A.; VALLISNERI M.
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