L’evoluzione scientifica, culturale ed economica del genere umano, ha portato alla definizione di modelli alimentari basati sull’utilizzo di poche specie, vegetali ed animali, dalle quali si ottengono le materie prime necessarie alla preparazione di alimenti. Lo sfruttamento, sempre più spinto e razionale, di un ben definito gruppo di specie vegetali, non include, oggi, le piante officinali, ovvero quelle piante utilizzate, in passato, nelle officine farmaceutiche per la preparazione di medicinali. Le piante officinali, nell’accezione più ampia, includono anche quelle per uso aromatico e cosmetico, alle quali potrebbero essere aggiunte, oggi, anche quelle coloranti, ad attività biocida e funzionale. Le specie officinali hanno avuto, in passato, grande diffusione ed interesse per l’uomo poiché, mancando i prodotti di sintesi, erano le uniche fonti dalle quali trarre medicamenti, aromi, cosmetici, e molte altre sostanze di uso comune. Il progresso della chimica ha permesso di produrre, per via sintetica, gran parte delle sostanze ottenute dalle piante officinali; l’interesse per questa categoria di piante, di conseguenza, si è molto ridotto, fino a scomparire, in alcuni casi. Nonostante l'attuale disponibilità di un gran numero di prodotti artificiali, idonei a sostituire efficacemente i medicamenti, gli aromi, i cosmetici e molte altre sostanze ottenibili dal mondo vegetale, si assiste, oggi, ad un rinnovato interesse per le piante officinali. Tale fenomeno è dettato, in parte, da mode che sono destinate a mutare, ma anche dalla crescente richiesta di disporre di prodotti naturali, in grado di produrre effetti complessi che le molecole di sintesi non sempre assicurano. Per il momento, non è dato sapere se l'attuale maggiore richiesta di produzioni per impiego officinale possa raggiungere dimensioni tali da interessare, significativamente, l'agricoltura moderna. Riteniamo, tuttavia, che tale settore possa meritare, anche in Italia, un interesse maggiore rispetto al passato, da parte di ricercatori ed operatori. Questa convinzione è l’elemento fondamentale che ha stimolato la preparazione del presente volume: Produzione ed impiego delle piante officinali. Esso vuole sostituire il volume: Coltivazione delle piante medicinali e aromatiche preparato, nel 1986, da Catizone, Marotti, Toderi, Tétény e stampato da Pàtron. Il testo di Produzione ed impiego delle piante officinali è organizzato in una parte generale nella quale vengono, inizialmente, trattati gli elementi di base dell’agronomia al fine di fornire, soprattutto ai non agronomi, conoscenze utili al governo delle colture. Successivamente, sono approfonditi gli aspetti relativi al mercato, all’economia e alla normativa delle piante officinali. Si è ritenuto che tale parte della trattazione potesse incontrare l’interesse di coloro che, per la prima volta, si avvicinano a tale comparto produttivo ma anche di coloro che già vi operano, oltre che degli studenti dei numerosi corsi di tecniche erboristiche, di nutrizione e fitoterapia, presenti, oggi, in molti atenei. Considerevole attenzione è stata dedicata alla trattazione dei principi attivi di maggiore interesse contenuti nelle piante officinali ed al ruolo che i fattori agro-ambientali svolgono su di essi. Lo studio di questi aspetti è di grande importanza tecnologica ed economica dato che essi, in definitiva, influenzano la qualità oltre la quantità delle produzioni. Ai processi post-raccolta è stata dedicata una trattazione alquanto ampia poiché si è ritenuto che questa fase della filiera produttiva, spesso poco nota, dovesse avere una adeguata considerazione, dato che essa può influenzare il risultato finale della produzione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. L’ultimo capitolo della parte generale è stato dedicato all’utilizzazione, nella cura della salute umana, dei prodotti ottenuti dalle piante officinali. In particolare, i vari principi attivi sono messi in relazione con la pianta che li contiene e l’azione che essi svolgono su un determinato organo o funzione, tenendo, tuttavia, sempre presente che per ogni utilizzo terapeutico la competenza rimane di stretta competenza medica. Si è così ottenuto una sorta di manuale di facile consultazione in grado di fornire precise informazioni, ma anche di soddisfare gli interessi e le curiosità del lettore. La parte speciale include la trattazione di 73 specie che interessano diversi settori d’impiego.
Pietro Catizone, Mauro Marotti, Lorenzo Barbanti (2013). Parte speciale. Bologna : Pàtron Editore.
Parte speciale
CATIZONE, PIETRO;MAROTTI, MAURO;BARBANTI, LORENZO
2013
Abstract
L’evoluzione scientifica, culturale ed economica del genere umano, ha portato alla definizione di modelli alimentari basati sull’utilizzo di poche specie, vegetali ed animali, dalle quali si ottengono le materie prime necessarie alla preparazione di alimenti. Lo sfruttamento, sempre più spinto e razionale, di un ben definito gruppo di specie vegetali, non include, oggi, le piante officinali, ovvero quelle piante utilizzate, in passato, nelle officine farmaceutiche per la preparazione di medicinali. Le piante officinali, nell’accezione più ampia, includono anche quelle per uso aromatico e cosmetico, alle quali potrebbero essere aggiunte, oggi, anche quelle coloranti, ad attività biocida e funzionale. Le specie officinali hanno avuto, in passato, grande diffusione ed interesse per l’uomo poiché, mancando i prodotti di sintesi, erano le uniche fonti dalle quali trarre medicamenti, aromi, cosmetici, e molte altre sostanze di uso comune. Il progresso della chimica ha permesso di produrre, per via sintetica, gran parte delle sostanze ottenute dalle piante officinali; l’interesse per questa categoria di piante, di conseguenza, si è molto ridotto, fino a scomparire, in alcuni casi. Nonostante l'attuale disponibilità di un gran numero di prodotti artificiali, idonei a sostituire efficacemente i medicamenti, gli aromi, i cosmetici e molte altre sostanze ottenibili dal mondo vegetale, si assiste, oggi, ad un rinnovato interesse per le piante officinali. Tale fenomeno è dettato, in parte, da mode che sono destinate a mutare, ma anche dalla crescente richiesta di disporre di prodotti naturali, in grado di produrre effetti complessi che le molecole di sintesi non sempre assicurano. Per il momento, non è dato sapere se l'attuale maggiore richiesta di produzioni per impiego officinale possa raggiungere dimensioni tali da interessare, significativamente, l'agricoltura moderna. Riteniamo, tuttavia, che tale settore possa meritare, anche in Italia, un interesse maggiore rispetto al passato, da parte di ricercatori ed operatori. Questa convinzione è l’elemento fondamentale che ha stimolato la preparazione del presente volume: Produzione ed impiego delle piante officinali. Esso vuole sostituire il volume: Coltivazione delle piante medicinali e aromatiche preparato, nel 1986, da Catizone, Marotti, Toderi, Tétény e stampato da Pàtron. Il testo di Produzione ed impiego delle piante officinali è organizzato in una parte generale nella quale vengono, inizialmente, trattati gli elementi di base dell’agronomia al fine di fornire, soprattutto ai non agronomi, conoscenze utili al governo delle colture. Successivamente, sono approfonditi gli aspetti relativi al mercato, all’economia e alla normativa delle piante officinali. Si è ritenuto che tale parte della trattazione potesse incontrare l’interesse di coloro che, per la prima volta, si avvicinano a tale comparto produttivo ma anche di coloro che già vi operano, oltre che degli studenti dei numerosi corsi di tecniche erboristiche, di nutrizione e fitoterapia, presenti, oggi, in molti atenei. Considerevole attenzione è stata dedicata alla trattazione dei principi attivi di maggiore interesse contenuti nelle piante officinali ed al ruolo che i fattori agro-ambientali svolgono su di essi. Lo studio di questi aspetti è di grande importanza tecnologica ed economica dato che essi, in definitiva, influenzano la qualità oltre la quantità delle produzioni. Ai processi post-raccolta è stata dedicata una trattazione alquanto ampia poiché si è ritenuto che questa fase della filiera produttiva, spesso poco nota, dovesse avere una adeguata considerazione, dato che essa può influenzare il risultato finale della produzione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. L’ultimo capitolo della parte generale è stato dedicato all’utilizzazione, nella cura della salute umana, dei prodotti ottenuti dalle piante officinali. In particolare, i vari principi attivi sono messi in relazione con la pianta che li contiene e l’azione che essi svolgono su un determinato organo o funzione, tenendo, tuttavia, sempre presente che per ogni utilizzo terapeutico la competenza rimane di stretta competenza medica. Si è così ottenuto una sorta di manuale di facile consultazione in grado di fornire precise informazioni, ma anche di soddisfare gli interessi e le curiosità del lettore. La parte speciale include la trattazione di 73 specie che interessano diversi settori d’impiego.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.