Osservazioni sullo stile traduttivo di Pasolini, con particolare riguardo all'"Orestea" di Eschilo, all'"Antigone" di Sofocle e all'"Eneide" di Virgilio: le due direttive da cui nasce, per compromesso talora precario, l'opera di Pasolini traduttore classico, sono un marcato impulso all'astrazione e un altrettanto marcato impulso alla patetizazzione o soggettivazione. I due divergenti impulsi - e l'esito che ne risulta - sono documentabili a partire dalle singole scelte testuali e corrispondono perfettamente al sistema generale dell'ideologia pasoliniana.
F. Condello (2012). Su Pasolini traduttore classico. Sparsi rilievi, tra fatti e leggende. SEMICERCHIO, XLVII(2), 8-17.
Su Pasolini traduttore classico. Sparsi rilievi, tra fatti e leggende
CONDELLO, FEDERICO
2012
Abstract
Osservazioni sullo stile traduttivo di Pasolini, con particolare riguardo all'"Orestea" di Eschilo, all'"Antigone" di Sofocle e all'"Eneide" di Virgilio: le due direttive da cui nasce, per compromesso talora precario, l'opera di Pasolini traduttore classico, sono un marcato impulso all'astrazione e un altrettanto marcato impulso alla patetizazzione o soggettivazione. I due divergenti impulsi - e l'esito che ne risulta - sono documentabili a partire dalle singole scelte testuali e corrispondono perfettamente al sistema generale dell'ideologia pasoliniana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


