Il contributo esamina la questione della riconducibilità di talune scelte organizzative del datore di lavoro, adottate in contrasto con i limiti posti dalla legge per l'esercizio dello ius variandi, al fenomeno identificato con il termine mobbing. L'A. analizzail complessivo quadro normativo sviluppatosi intorno al fenomeno mobbing, e osserva come la giurisprudenza ritenga, da una parte, che il mobbing debba consistere in comportamenti prolungati nel tempo e caratterizzati da ripetitività e sistematicità, e, dall'altra, che non può esservi mobbing senza che si sia dimostrato uno specifico intento lesivo e vessatorio nei confronti della vittima, al fine di indurre la stessa all'esclusione dal contesto lavorativo o, comunque, a "penose" condizioni di lavoro.
Trasferimento illegittimo e mobbing: brevi osservazioni su sistematicità ed intenzionalità delle condotte
RATTI, LUCA
2006
Abstract
Il contributo esamina la questione della riconducibilità di talune scelte organizzative del datore di lavoro, adottate in contrasto con i limiti posti dalla legge per l'esercizio dello ius variandi, al fenomeno identificato con il termine mobbing. L'A. analizzail complessivo quadro normativo sviluppatosi intorno al fenomeno mobbing, e osserva come la giurisprudenza ritenga, da una parte, che il mobbing debba consistere in comportamenti prolungati nel tempo e caratterizzati da ripetitività e sistematicità, e, dall'altra, che non può esservi mobbing senza che si sia dimostrato uno specifico intento lesivo e vessatorio nei confronti della vittima, al fine di indurre la stessa all'esclusione dal contesto lavorativo o, comunque, a "penose" condizioni di lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.