Il contributo analizza una sentenza del Consiglio di Stato, che respinge la domanda risarcitoria del danno da mobbing proposta dal pubblico dipendente con rapporto di lavoro non contrattuale, in mancanza di prova dell'intento persecutorio della p.a. datrice di lavoro, che non è evincibile dall'illegittimità di provvedimenti amministrativi i quali non siano stati impugnati". L'A. osserva come la sentenza in commento rimarchi, per un verso, la necessità che gli atti amministrativi lesivi dei diritti dei pubblici dipendenti debbano essere previamente annullati secondo il principio della c.d. pregiudizialità, per altro verso, che l'accertamento giudiziale del mobbing debba incentrarsi, tra gli altri, anche sull'elemento psicologico del soggetto agente, ossia sull'intento persecutorio posto in essere dall'amministrazione datrice di lavoro. L'A., dopo essersi soffermato sulla questione della pregiudizialità amministrativa e il conflitto fra giurisdizioni, procede ad un'analisi sulla prova dell'intento persecutorio nelle condotte vessatorie della p.a.
Mobbing e pubblico impiego non privatizzato / Ratti L.. - In: IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. - ISSN 1591-7681. - STAMPA. - 2008:(2008), pp. 1080-1092.
Mobbing e pubblico impiego non privatizzato
RATTI, LUCA
2008
Abstract
Il contributo analizza una sentenza del Consiglio di Stato, che respinge la domanda risarcitoria del danno da mobbing proposta dal pubblico dipendente con rapporto di lavoro non contrattuale, in mancanza di prova dell'intento persecutorio della p.a. datrice di lavoro, che non è evincibile dall'illegittimità di provvedimenti amministrativi i quali non siano stati impugnati". L'A. osserva come la sentenza in commento rimarchi, per un verso, la necessità che gli atti amministrativi lesivi dei diritti dei pubblici dipendenti debbano essere previamente annullati secondo il principio della c.d. pregiudizialità, per altro verso, che l'accertamento giudiziale del mobbing debba incentrarsi, tra gli altri, anche sull'elemento psicologico del soggetto agente, ossia sull'intento persecutorio posto in essere dall'amministrazione datrice di lavoro. L'A., dopo essersi soffermato sulla questione della pregiudizialità amministrativa e il conflitto fra giurisdizioni, procede ad un'analisi sulla prova dell'intento persecutorio nelle condotte vessatorie della p.a.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.