In una recente sentenza, divenuta definitiva il 9 settembre 2009, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha ribadito le responsabilità che incombono su uno Stato rispetto alla violenza domestica. Il caso portato all'attenzione dei giudici europei, infatti, si è concluso con la condanna della Turchia per non aver garantito la necessaria protezione alla ricorrente e aver tollerato un "crimine d'onore", agendo quindi incompatibilmente con gli obblighi derivanti dalla sua appartenenza alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)
Carmelo Danisi (2010). Diritto alla vita, crimini d’onore e violenza domestica: il caso Opuz c. Turchia. FAMIGLIA E DIRITTO, 4/2010, 1-9.
Diritto alla vita, crimini d’onore e violenza domestica: il caso Opuz c. Turchia
DANISI, CARMELO
2010
Abstract
In una recente sentenza, divenuta definitiva il 9 settembre 2009, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha ribadito le responsabilità che incombono su uno Stato rispetto alla violenza domestica. Il caso portato all'attenzione dei giudici europei, infatti, si è concluso con la condanna della Turchia per non aver garantito la necessaria protezione alla ricorrente e aver tollerato un "crimine d'onore", agendo quindi incompatibilmente con gli obblighi derivanti dalla sua appartenenza alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.