Entrare alla Casa dei Risvegli è un’esperienza che provoca sensazioni particolari. Si intuisce fin da subito che ci si trova in un ambiente in cui la malattia e la speranza si trovano in continua tensione. La malattia è quella che i pazienti della Casa sopportano nel proprio fisico, ma è anche quella che i familiari condividono ogni giorno. La speranza è quella dei volontari, degli operatori medici e, soprattutto, delle famiglie che l’incubo possa finire e lasci spazio a un nuovo giorno, più sereno. La Casa dei Risvegli è nata e quotidianamente opera per mantenere viva questa speranza sul domani, sulla vita. Appena si entra alcuni oggetti e immagini attraggono l’attenzione: i mattoncini autografati in occasione della raccolta di fondi per costruire la struttura, il “coma reading” imbottigliato e posto tra le fondamenta della casa, scritto dall’attore bolognese Alessandro Bergonzoni in occasione della prima giornata sul coma e il poster riportato ad incipit di questo scritto. Sono simboli per far memoria delle necessità che si sono presentate nell’intraprendere il progetto di cui ora riportiamo la storia e di come siano sempre state affrontate con creatività e determinazione, ma anche per ringraziare le istituzioni, la città e tutti coloro che non si sono nascosti dietro un dito e, insieme, si sono fatti carico dei problemi di persone bisognose d’aiuto.
Bergami M., Morandin G. (2008). Origini e sviluppo della Casa dei Risvegli. BOLOGNA : Preprint dell’Alma Mater Digital Library n°. 2387.
Origini e sviluppo della Casa dei Risvegli
BERGAMI, MASSIMO;MORANDIN, GABRIELE
2008
Abstract
Entrare alla Casa dei Risvegli è un’esperienza che provoca sensazioni particolari. Si intuisce fin da subito che ci si trova in un ambiente in cui la malattia e la speranza si trovano in continua tensione. La malattia è quella che i pazienti della Casa sopportano nel proprio fisico, ma è anche quella che i familiari condividono ogni giorno. La speranza è quella dei volontari, degli operatori medici e, soprattutto, delle famiglie che l’incubo possa finire e lasci spazio a un nuovo giorno, più sereno. La Casa dei Risvegli è nata e quotidianamente opera per mantenere viva questa speranza sul domani, sulla vita. Appena si entra alcuni oggetti e immagini attraggono l’attenzione: i mattoncini autografati in occasione della raccolta di fondi per costruire la struttura, il “coma reading” imbottigliato e posto tra le fondamenta della casa, scritto dall’attore bolognese Alessandro Bergonzoni in occasione della prima giornata sul coma e il poster riportato ad incipit di questo scritto. Sono simboli per far memoria delle necessità che si sono presentate nell’intraprendere il progetto di cui ora riportiamo la storia e di come siano sempre state affrontate con creatività e determinazione, ma anche per ringraziare le istituzioni, la città e tutti coloro che non si sono nascosti dietro un dito e, insieme, si sono fatti carico dei problemi di persone bisognose d’aiuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.