Il saggio affronta tre momenti della ricezione tassiana del mito ovidiano di Cefalo e Proci. La prima sezione fa alcune ipotesi sul perduto testo urbinate dedicato al mito matrimoniale (un testo che Tasso ricorda di aver composto prima di dedicarsi al poema epico). La seconda sezione analizza l'avventura di Clizia e dell'innominato marito, narrata nel canto VII del "Rinaldo". La terza e ultima sezione analizza l'intertestualità che l'episodio della morte di Clorinda, nel canto XII della "LIberata", intrattiene col racconto ovidiano, tutt'uno con l'intratestualità nei confronti del canto VII del "Rinaldo".
F. Ferretti (2012). Torquato Tasso e il mito ovidiano di Cefalo e Procri. RASSEGNA EUROPEA DI LETTERATURA ITALIANA, 39, 45-75.
Torquato Tasso e il mito ovidiano di Cefalo e Procri
FERRETTI, FRANCESCO
2012
Abstract
Il saggio affronta tre momenti della ricezione tassiana del mito ovidiano di Cefalo e Proci. La prima sezione fa alcune ipotesi sul perduto testo urbinate dedicato al mito matrimoniale (un testo che Tasso ricorda di aver composto prima di dedicarsi al poema epico). La seconda sezione analizza l'avventura di Clizia e dell'innominato marito, narrata nel canto VII del "Rinaldo". La terza e ultima sezione analizza l'intertestualità che l'episodio della morte di Clorinda, nel canto XII della "LIberata", intrattiene col racconto ovidiano, tutt'uno con l'intratestualità nei confronti del canto VII del "Rinaldo".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.