Gli autori canonici, e ancor più gli autori considerati 'classici' associano a una loro presenza ormai irrinunciabile nel panorama storico-letterario un'ampia varietà di ipotesi critico-interpretative. Tale ricchezza filologica e ermeneutica rende talvolta di particolare complessità una loro riproposizione in contesti spaziali e temporali mutati. Schiller non è certo autore facile. Uno degli ostacoli maggiori a una sua ricezione attuale è dato, non da ultimo, dalla lingua di cui si serve. Lessico, sintassi, stile, artifici retorici, versificazione con i quali il poeta si esprime e fa esprimere i suoi personaggi, sia per la distanza diacronica che per il particolarissimo uso autoriale, trasformano la lingua schilleriana in un corpus omogeneo e singolare, vincolato a regole sue proprie, precise, non sempre immediatamente intelligibili e significative. Ciò rende una traduzione in italiano contemporaneo una sfida affascinante, anche e non da ultimo in considerazione degli illustri antecedenti che hanno mediato Schiller in Italia fin dalla fine del Settecento.
Quale lingua per Schiller in Italia. Tradurre fra tradizione e innovatività / P. M. Filippi. - In: COMUNICARE LETTERATURA. - ISSN 2035-1232. - STAMPA. - 4:(2011), pp. 169-184.
Quale lingua per Schiller in Italia. Tradurre fra tradizione e innovatività
FILIPPI, PAOLA MARIA
2011
Abstract
Gli autori canonici, e ancor più gli autori considerati 'classici' associano a una loro presenza ormai irrinunciabile nel panorama storico-letterario un'ampia varietà di ipotesi critico-interpretative. Tale ricchezza filologica e ermeneutica rende talvolta di particolare complessità una loro riproposizione in contesti spaziali e temporali mutati. Schiller non è certo autore facile. Uno degli ostacoli maggiori a una sua ricezione attuale è dato, non da ultimo, dalla lingua di cui si serve. Lessico, sintassi, stile, artifici retorici, versificazione con i quali il poeta si esprime e fa esprimere i suoi personaggi, sia per la distanza diacronica che per il particolarissimo uso autoriale, trasformano la lingua schilleriana in un corpus omogeneo e singolare, vincolato a regole sue proprie, precise, non sempre immediatamente intelligibili e significative. Ciò rende una traduzione in italiano contemporaneo una sfida affascinante, anche e non da ultimo in considerazione degli illustri antecedenti che hanno mediato Schiller in Italia fin dalla fine del Settecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.