Si assiste in questi ultimi anni in ambiente italiano, pur se con qualche ritardo rispetto alla maggior parte dei Paesi occidentali dove il fenomeno è consolidato da tempo, all’introduzione della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) nelle scuole di ogni ordine e grado. L’acquisizione di questo strumento è iniziata nella scuola secondaria e nella scuola primaria, ma sta diffondendosi anche nelle Scuole dell’Infanzia, anche se con maggiore lentezza e in modo non sistematico in tutte le zone del Paese. La promozione dell’uso della LIM in educazione è stata sostenuta dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) che ha promosso nell’ultimo decennio diversi progetti di innovazione della didattica e dell’intero ambiente scuola nella prospettiva della digitalizzazione dell’informazione e della comunicazione e della cornice più complessiva degli attuali scenari della società della conoscenza. I progetti ministeriali hanno accompagnato interventi definiti in sede locale da Enti pubblici e privati di territorio e hanno previsto oltre al finanziamento materiale dell’acquisto di numerose LIM, anche interventi di formazione specifica del corpo docente. Dunque, l’introduzione della LIM nelle scuole viene presentata e vissuta come elemento trainante di innovazione pedagogico-didattica in direzione tecnologica, in particolare sottolineando le effettive potenzialità della LIM come strumento per l’inclusione degli allievi disabili . Si può comunque osservare che la LIM, come qualsiasi altro strumento tecnico, hardware o software, non è certamente in grado di sostenere di per se stessa progetti significativi di innovazione. Nel caso della Scuola dell’Infanzia, per esempio, quando la LIM arriva a scuola non sulla base di una progettazione condivisa dal gruppo dei docenti e in seguito a richieste oggetto di contrattazione protratta nel tempo e a volte anche di sofferenza, ma in seguito a donazioni o finanziamenti ‘dall’alto’, si può assistere facilmente allo svilupparsi di due forme d’uso dello strumento che sembrano immediatamente in grado di vanificare la portata innovativa dello strumento stesso. Questo avviene in un primo caso quando la LIM viene utilizzata dall’insegnante soltanto per sostenere e qualificare azioni didattiche di natura trasmissiva: ovvero, per rendere più efficace e brillante la presentazione ai bambini di materiali didattici, di documenti, di filmati, facendone di fatto lo stesso uso che la scuola dell’infanzia fa dello strumento televisivo. In questo caso la LIM non diventa un elemento negativo, semplicemente rimane inalterata la didattica tradizionale della scuola, centrata sull’apporto ‘autorevole’ dell’adulto e volta a rendere i bambini semplici spettatori o meri esecutori di consegne. In un secondo caso, l’uso della LIM non contribuisce all’innovazione didattica quando la sua collocazione al di fuori della sezione, in ambienti generici o specializzati anche di natura laboratoriale, rappresenta la premessa per un uso dello strumento stesso episodico, individuale, magari semplicemente garantito a bambini che presentino situazioni di handicap derivanti da disabilità psicofisiche. A questo va aggiunta la considerazione che la formazione dei docenti di Scuola dell’Infanzia all’uso consapevole della LIM è un processo avviato ma tutt’altro che compiuto: nella maggior parte delle scuole sono pochissimi o anche uno solo gli insegnanti che presentano sufficienti competenze tecniche e confidenza didattica con lo strumento. Non è questo il caso della Scuola dell’infanzia ‘Il Sentiero’ di Chiesanuova (Repubblica di San Marino). In essa, l’introduzione della LIM, ottenuta dopo un consistente percorso sperimentale di utilizzazione di tecnologie informatiche più povere, ha rappresentato lo snodo decisivo per avviare un’esperienza nella quale la Lavagna Interattiva Multimediale è venuta assumendo il ruolo di elemento centrale della didattica quotidiana, di condivisione del progetto educativo da parte deg...
M. Fabbri (2012). Lavagna interattiva multimediale e innovazione didattica. INFANZIA, 3, 200-203.
Lavagna interattiva multimediale e innovazione didattica
FABBRI, MANUELA
2012
Abstract
Si assiste in questi ultimi anni in ambiente italiano, pur se con qualche ritardo rispetto alla maggior parte dei Paesi occidentali dove il fenomeno è consolidato da tempo, all’introduzione della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) nelle scuole di ogni ordine e grado. L’acquisizione di questo strumento è iniziata nella scuola secondaria e nella scuola primaria, ma sta diffondendosi anche nelle Scuole dell’Infanzia, anche se con maggiore lentezza e in modo non sistematico in tutte le zone del Paese. La promozione dell’uso della LIM in educazione è stata sostenuta dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) che ha promosso nell’ultimo decennio diversi progetti di innovazione della didattica e dell’intero ambiente scuola nella prospettiva della digitalizzazione dell’informazione e della comunicazione e della cornice più complessiva degli attuali scenari della società della conoscenza. I progetti ministeriali hanno accompagnato interventi definiti in sede locale da Enti pubblici e privati di territorio e hanno previsto oltre al finanziamento materiale dell’acquisto di numerose LIM, anche interventi di formazione specifica del corpo docente. Dunque, l’introduzione della LIM nelle scuole viene presentata e vissuta come elemento trainante di innovazione pedagogico-didattica in direzione tecnologica, in particolare sottolineando le effettive potenzialità della LIM come strumento per l’inclusione degli allievi disabili . Si può comunque osservare che la LIM, come qualsiasi altro strumento tecnico, hardware o software, non è certamente in grado di sostenere di per se stessa progetti significativi di innovazione. Nel caso della Scuola dell’Infanzia, per esempio, quando la LIM arriva a scuola non sulla base di una progettazione condivisa dal gruppo dei docenti e in seguito a richieste oggetto di contrattazione protratta nel tempo e a volte anche di sofferenza, ma in seguito a donazioni o finanziamenti ‘dall’alto’, si può assistere facilmente allo svilupparsi di due forme d’uso dello strumento che sembrano immediatamente in grado di vanificare la portata innovativa dello strumento stesso. Questo avviene in un primo caso quando la LIM viene utilizzata dall’insegnante soltanto per sostenere e qualificare azioni didattiche di natura trasmissiva: ovvero, per rendere più efficace e brillante la presentazione ai bambini di materiali didattici, di documenti, di filmati, facendone di fatto lo stesso uso che la scuola dell’infanzia fa dello strumento televisivo. In questo caso la LIM non diventa un elemento negativo, semplicemente rimane inalterata la didattica tradizionale della scuola, centrata sull’apporto ‘autorevole’ dell’adulto e volta a rendere i bambini semplici spettatori o meri esecutori di consegne. In un secondo caso, l’uso della LIM non contribuisce all’innovazione didattica quando la sua collocazione al di fuori della sezione, in ambienti generici o specializzati anche di natura laboratoriale, rappresenta la premessa per un uso dello strumento stesso episodico, individuale, magari semplicemente garantito a bambini che presentino situazioni di handicap derivanti da disabilità psicofisiche. A questo va aggiunta la considerazione che la formazione dei docenti di Scuola dell’Infanzia all’uso consapevole della LIM è un processo avviato ma tutt’altro che compiuto: nella maggior parte delle scuole sono pochissimi o anche uno solo gli insegnanti che presentano sufficienti competenze tecniche e confidenza didattica con lo strumento. Non è questo il caso della Scuola dell’infanzia ‘Il Sentiero’ di Chiesanuova (Repubblica di San Marino). In essa, l’introduzione della LIM, ottenuta dopo un consistente percorso sperimentale di utilizzazione di tecnologie informatiche più povere, ha rappresentato lo snodo decisivo per avviare un’esperienza nella quale la Lavagna Interattiva Multimediale è venuta assumendo il ruolo di elemento centrale della didattica quotidiana, di condivisione del progetto educativo da parte deg...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.