Ai fini della conservazione del patrimonio architettonico e della tutela ai fini della trasmissione alle prossime generazioni di queste testimonianze culturali e identitarie meritevoli di un maggior rispetto e valorizzazione, è di grande attualità lo studio e la valutazione non distruttiva del loro stato di salute alla luce dei fenomeni ambientali che causano insieme un degrado strutturale e materico. Le costruzioni storiche con le loro connotazioni di permanenza temporale e logistica sono esposte a successioni di eventi ambientali anche ripetitivi e drammatici, oppure ciclici, o molto lenti nella loro progressione. Ne fanno parte fattori meteorologici, di inquinamento e di suolo e territorio che con i loro apporti, modifiche e alterazioni causano generalmente dapprima un danneggiamento ai materiali che si ripercuote immediatamente o successivamente sulla struttura muraria che reagisce deformandosi e cercando una nuova conformazione, possibilmente di equilibrio, che le consenta di sopportare la mutata distribuzione di carichi [1]. Similmente a quanto propongono i più aggiornati approcci alla salute degli esseri umani (“prevenire è meglio che curare” e impiego esteso di diagnostica per immagini, non invasiva [2-3]), anche per le costruzioni sarebbe importante oggidì poter disporre di metodologie di indagine che consentano di cogliere anche stati lievi di danneggiamento e di monitorarne l’evoluzione non fornendo pochi, accurati valori puntuali bensì un quadro diagnostico complessivo e immediato. Il contributo riporta una esperienza di risalita capillare di umidità in un provino murario di grandi dimensioni, che simula nei materiali, nella tessitura, nel danneggiamento meccanico presente sottoforma di quadro fessurativo, un elemento strutturale storico. Il monitoraggio del progredire del fenomeno di risalita è avvenuto tramite termografia ad infrarossi, oltreche’ tramite ispezione visuale, documentazione fotografica, rilievi diretti e misure metriche, in aggiunta ai principali parametri ambientali che influenzano direttamente la prova. Il fine e’ stato valutare quanto una metodologia di prova non distruttiva quale la termografia sia in grado di cogliere, attraverso mappe di temperatura correlate a differenti velocità e distribuzioni di risalita capillare, diverse entità di danneggiamento meccanico nella muratura. L’esperimento si inquadra in un più ampio studio sulla stima del danneggiamento delle murature storiche finanziato dal 7° PQ della CE.

Monitoraggio non distruttivo di risalita capillare in muratura con danneggiamento meccanico / Colla C.; Benedetti A.; Ubertini F.. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno XX CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI MECCANICA TEORICA E APPLICATA tenutosi a Bologna, Italia nel 12-15 Settembre 2011).

Monitoraggio non distruttivo di risalita capillare in muratura con danneggiamento meccanico

COLLA, CAMILLA;BENEDETTI, ANDREA;UBERTINI, FRANCESCO
2011

Abstract

Ai fini della conservazione del patrimonio architettonico e della tutela ai fini della trasmissione alle prossime generazioni di queste testimonianze culturali e identitarie meritevoli di un maggior rispetto e valorizzazione, è di grande attualità lo studio e la valutazione non distruttiva del loro stato di salute alla luce dei fenomeni ambientali che causano insieme un degrado strutturale e materico. Le costruzioni storiche con le loro connotazioni di permanenza temporale e logistica sono esposte a successioni di eventi ambientali anche ripetitivi e drammatici, oppure ciclici, o molto lenti nella loro progressione. Ne fanno parte fattori meteorologici, di inquinamento e di suolo e territorio che con i loro apporti, modifiche e alterazioni causano generalmente dapprima un danneggiamento ai materiali che si ripercuote immediatamente o successivamente sulla struttura muraria che reagisce deformandosi e cercando una nuova conformazione, possibilmente di equilibrio, che le consenta di sopportare la mutata distribuzione di carichi [1]. Similmente a quanto propongono i più aggiornati approcci alla salute degli esseri umani (“prevenire è meglio che curare” e impiego esteso di diagnostica per immagini, non invasiva [2-3]), anche per le costruzioni sarebbe importante oggidì poter disporre di metodologie di indagine che consentano di cogliere anche stati lievi di danneggiamento e di monitorarne l’evoluzione non fornendo pochi, accurati valori puntuali bensì un quadro diagnostico complessivo e immediato. Il contributo riporta una esperienza di risalita capillare di umidità in un provino murario di grandi dimensioni, che simula nei materiali, nella tessitura, nel danneggiamento meccanico presente sottoforma di quadro fessurativo, un elemento strutturale storico. Il monitoraggio del progredire del fenomeno di risalita è avvenuto tramite termografia ad infrarossi, oltreche’ tramite ispezione visuale, documentazione fotografica, rilievi diretti e misure metriche, in aggiunta ai principali parametri ambientali che influenzano direttamente la prova. Il fine e’ stato valutare quanto una metodologia di prova non distruttiva quale la termografia sia in grado di cogliere, attraverso mappe di temperatura correlate a differenti velocità e distribuzioni di risalita capillare, diverse entità di danneggiamento meccanico nella muratura. L’esperimento si inquadra in un più ampio studio sulla stima del danneggiamento delle murature storiche finanziato dal 7° PQ della CE.
2011
ATTI DI AIMETA 2011, XX CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI MECCANICA TEORICA E APPLICATA
1
10
Monitoraggio non distruttivo di risalita capillare in muratura con danneggiamento meccanico / Colla C.; Benedetti A.; Ubertini F.. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno XX CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI MECCANICA TEORICA E APPLICATA tenutosi a Bologna, Italia nel 12-15 Settembre 2011).
Colla C.; Benedetti A.; Ubertini F.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/114862
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