La Corte d'Appello di Firenze affronta il caso di un lavoratore aggredito fisicamente da un collega di lavoro a seguito di frasi ingiuriose rivolte all'aggressore; dal fatto litigioso che secondo la contrattazione collettiva del settore integra un'ipotesi di giusta causa di recesso ex art. 2119 c.c., conseguiva la decisione del datore di lavoro di sanzionare i prestatori di lavoro facendo ricorso alla medesima sanzione. La mancata considerazione dell'effettivo grado di responsabilità nella dinamica fattuale consente di analizzare i principi di ragionevolezza e proporzionalità dell'addebito nel procedimento disciplinare, nonchè di collegare la definizione legale di giusta causa ad un'attività valutativo- integrativa del giudice in sede applicativa.
ROTA A. (2009). In tema di licenziamento per diverbio litigioso trasceso alle vie di fatto. D & L. RIVISTA CRITICA DI DIRITTO DEL LAVORO, 1, 238-241.
In tema di licenziamento per diverbio litigioso trasceso alle vie di fatto
ROTA, ANNA
2009
Abstract
La Corte d'Appello di Firenze affronta il caso di un lavoratore aggredito fisicamente da un collega di lavoro a seguito di frasi ingiuriose rivolte all'aggressore; dal fatto litigioso che secondo la contrattazione collettiva del settore integra un'ipotesi di giusta causa di recesso ex art. 2119 c.c., conseguiva la decisione del datore di lavoro di sanzionare i prestatori di lavoro facendo ricorso alla medesima sanzione. La mancata considerazione dell'effettivo grado di responsabilità nella dinamica fattuale consente di analizzare i principi di ragionevolezza e proporzionalità dell'addebito nel procedimento disciplinare, nonchè di collegare la definizione legale di giusta causa ad un'attività valutativo- integrativa del giudice in sede applicativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.