Si analizza un caso di intertestualità (il paragone materno di Inf. XXIII, 37-51 in Petrarca, Epystole I, 14) ancora non rilevato né dagli studiosi di Dante né da quelli di Petrarca, particolarmente significativo per la sua estensione, per l'originalità della similitudine e per i complessi risvolti psicologici. Da questa agnizione si traggono alcune considerazioni sulla scrittura umanistica del Petrarca, in particolare sulla agonistica "aemulatio" cui sono sottoposti i materiali di riuso dantesco.
A. Severi (2011). Ancora sul rapporto tra Dante e Petrarca: il paragone materno di Inf. XXIII in Epyst. I, 14. L'ALIGHIERI, 37, 141-149.
Ancora sul rapporto tra Dante e Petrarca: il paragone materno di Inf. XXIII in Epyst. I, 14
SEVERI, ANDREA
2011
Abstract
Si analizza un caso di intertestualità (il paragone materno di Inf. XXIII, 37-51 in Petrarca, Epystole I, 14) ancora non rilevato né dagli studiosi di Dante né da quelli di Petrarca, particolarmente significativo per la sua estensione, per l'originalità della similitudine e per i complessi risvolti psicologici. Da questa agnizione si traggono alcune considerazioni sulla scrittura umanistica del Petrarca, in particolare sulla agonistica "aemulatio" cui sono sottoposti i materiali di riuso dantesco.File in questo prodotto:
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