Il 24 novembre scorso è stato inaugurato presso il Tecnopolo di Bologna il supercalcolatore Leonardo alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di fronte a circa 700 persone tra autorità della Commissione Europea, rappresentanti della comunità scientifica internazionale e di altri Stati membri, rettori delle università italiane, presidenti degli enti di ricerca nazionali, amministratori delegati di molte imprese, politici e amministratori pubblici. È stato un evento di grande rilevanza non solo per l’eccezionalità dell’infrastruttura tecnologica, ma anche per ciò che rappresenta: un passo cruciale della strategia europea di trasformazione digitale e un fattore critico di competitività per il nostro Paese e per l’Europa stessa. Il supercalcolatore Leonardo è infatti solo la punta di un iceberg, la parte più visibile di un percorso cominciato nel 2015 di trasformazione di una manifattura tabacchi dismessa in un hub internazionale di innovazione digitale (il Tecnopolo di Bologna) tra i più importanti in Europa e nel mondo, polo di aggregazione del sistema nazionale della ricerca sui temi di supercalcolo, big data e intelligenza artificiale in un ecosistema di collaborazione tra pubblico e privato. L’obiettivo di questo contributo è descrivere questo ecosistema che ha il suo cuore a Bologna, tracciando anche la parte dell’iceberg oggi non ancora emersa, nel contesto di un avanzamento tecnologico sempre più incalzante, ed evidenziando l’importanza che tutto ciò riveste per l’Italia nell’ambito della strategia europea, le prospettive che apre e le sfide che dovranno essere affrontate.
Ubertini, F. (2022). IL SUPERCALCOLATORE DI BOLOGNA, UNA RISORSA PER L’ITALIA. LIMES, 12, 153-158.
IL SUPERCALCOLATORE DI BOLOGNA, UNA RISORSA PER L’ITALIA
Francesco Ubertini
2022
Abstract
Il 24 novembre scorso è stato inaugurato presso il Tecnopolo di Bologna il supercalcolatore Leonardo alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di fronte a circa 700 persone tra autorità della Commissione Europea, rappresentanti della comunità scientifica internazionale e di altri Stati membri, rettori delle università italiane, presidenti degli enti di ricerca nazionali, amministratori delegati di molte imprese, politici e amministratori pubblici. È stato un evento di grande rilevanza non solo per l’eccezionalità dell’infrastruttura tecnologica, ma anche per ciò che rappresenta: un passo cruciale della strategia europea di trasformazione digitale e un fattore critico di competitività per il nostro Paese e per l’Europa stessa. Il supercalcolatore Leonardo è infatti solo la punta di un iceberg, la parte più visibile di un percorso cominciato nel 2015 di trasformazione di una manifattura tabacchi dismessa in un hub internazionale di innovazione digitale (il Tecnopolo di Bologna) tra i più importanti in Europa e nel mondo, polo di aggregazione del sistema nazionale della ricerca sui temi di supercalcolo, big data e intelligenza artificiale in un ecosistema di collaborazione tra pubblico e privato. L’obiettivo di questo contributo è descrivere questo ecosistema che ha il suo cuore a Bologna, tracciando anche la parte dell’iceberg oggi non ancora emersa, nel contesto di un avanzamento tecnologico sempre più incalzante, ed evidenziando l’importanza che tutto ciò riveste per l’Italia nell’ambito della strategia europea, le prospettive che apre e le sfide che dovranno essere affrontate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


