Il contributo indaga il concetto di Spazio Latente (LS) come struttura semantica e matematica alla base delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa, in particolare nei Large Multimodal Models (LMM). In una prospettiva genealogica, il LS emerge non solo come astrazione computazionale, ma come forma di rappresentazione della conoscenza, capace di tradurre dati tra diverse sostanze espressive (testo, immagine, audio, video, 3D). La tesi sostenuta è che il Disegno, e più in generale la rappresentazione dello spazio, siano oggi forme di traduzione intersemiotica artificiale, analoghe ai processi di èkphrasis operati dagli LMM. L’articolazione del LS nei modelli generativi – autoencoder, VAE, GAN, modelli di diffusione, Transformer – mostra come le immagini artificiali non siano semplici artefatti visivi, ma proiezioni geometriche e semantiche di dati in spazi matematici multidimensionali. La ricerca mostra inoltre come la rappresentazione latente dello spazio consenta nuove modalità di trasformazione e sintesi visiva: dalla segmentazione e reinterpretazione di opere pittoriche, alla loro ricostruzione in modelli 3D e immersivi, utilizzando tecnologie come Neural Radiance Fields (NeRF), Gaussian splatting e algoritmi di stima della profondità. In questo scenario, il concetto tradizionale di immagine si espande no a includere strutture latenti di significato, ridefinendo il ruolo del disegno e della rappresentazione nello studio della visione umana e artificiale.

Gay, F., Cazzaro, I. (2025). Spazio latente della rappresentazione e rappresentazione dello spazio nell’epoca dell’èkphrasis artificiale.

Spazio latente della rappresentazione e rappresentazione dello spazio nell’epoca dell’èkphrasis artificiale

Irene Cazzaro
2025

Abstract

Il contributo indaga il concetto di Spazio Latente (LS) come struttura semantica e matematica alla base delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa, in particolare nei Large Multimodal Models (LMM). In una prospettiva genealogica, il LS emerge non solo come astrazione computazionale, ma come forma di rappresentazione della conoscenza, capace di tradurre dati tra diverse sostanze espressive (testo, immagine, audio, video, 3D). La tesi sostenuta è che il Disegno, e più in generale la rappresentazione dello spazio, siano oggi forme di traduzione intersemiotica artificiale, analoghe ai processi di èkphrasis operati dagli LMM. L’articolazione del LS nei modelli generativi – autoencoder, VAE, GAN, modelli di diffusione, Transformer – mostra come le immagini artificiali non siano semplici artefatti visivi, ma proiezioni geometriche e semantiche di dati in spazi matematici multidimensionali. La ricerca mostra inoltre come la rappresentazione latente dello spazio consenta nuove modalità di trasformazione e sintesi visiva: dalla segmentazione e reinterpretazione di opere pittoriche, alla loro ricostruzione in modelli 3D e immersivi, utilizzando tecnologie come Neural Radiance Fields (NeRF), Gaussian splatting e algoritmi di stima della profondità. In questo scenario, il concetto tradizionale di immagine si espande no a includere strutture latenti di significato, ridefinendo il ruolo del disegno e della rappresentazione nello studio della visione umana e artificiale.
2025
Èkphrasis. Descrizioni nello spazio della rappresentazione / Descriptions in the space of representation
3795
3814
Gay, F., Cazzaro, I. (2025). Spazio latente della rappresentazione e rappresentazione dello spazio nell’epoca dell’èkphrasis artificiale.
Gay, Fabrizio; Cazzaro, Irene
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1023853
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact