Percorso valutativo e terapeutico per la chirurgia funzionale del piede spastico

Nei pazienti con sindrome del motoneurone superiore l’alterato controllo motorio, la paresi e la spasticità producono uno squilibrio delle forze muscolari che agiscono sulle articolazioni sia in condizioni statiche che dinamiche. Ne consegue spesso che la deformità del piede alteri la funzione locomotoria, possa generare dolore e in generale posa essere causa di disabilità. Poiché la spasticità assume caratteristiche individuali in ciascun paziente, è molto importante una corretta valutazione per definire l’intervento terapeutico più appropriato. Le principali deformità del piede spastico che sono oggetto di trattamento sono il piede equino-varo, l’alluce iperesteso, l’iperflessione delle dita del piede. Prima di progettare una strategia di intervento, conservativa o chirurgica, è importante definire gli obiettivi funzionali con il paziente e il team riabilitativo. La valutazione clinico-funzionale è una fase fondamentale del percorso riabilitativo di questi pazienti. Negli ultimi anni la gait analysis ha dimostrato di essere un potente strumento di supporto alla decisione clinica. Infatti è uno dei pochi strumenti di valutazione oggettiva che quantifica le limitazioni funzionali associate alle menomazioni in condizioni dinamiche permettendo di comprendere meglio la fisiopatologia dell’apparato muscoloscheletrico in termini di squilibrio muscolare alla base della deformità. In questo articolo verrà presentata l’esperienza pilota di un percorso diagnostico-terapeutico per il piede spastico avviato recentemente all’Istituto Ortopedico Rizzoli grazie alla collaborazione di alcuni centri di riabilitazione nell’ambito di Progetti di ricerca dedicati. Parole chiave: Spasticità - Deformità del piede - Riabilitazione