La riforma delle imposte sulle successioni e donazioni ha prestato particolare attenzione all’istituto del trust che è stato assunto quale paradigma della fattispecie dei vincoli di destinazione. L’intervento di riforma si è mosso in due direzioni. Per un verso, è stato tradotto in diritto positivo l’orientamento giurisprudenziale, elaborato negli ultimi anni, della tassazione in entrata. Il legislatore ha specicato l’ambito di rilevanza dei trust nel tributo in oggetto, il momento di perfezionamento della fattispecie, le regole di determinazione della base imponibile e dell’aliquota. Nello stesso intento di certezza impositiva, sono state adattate al trust le regole di territorialità del tributo e, per garantire un più facile controllo da parte dell’amministrazione nanziaria, è stato introdotto un nuovo obbligo di denuncia per il beneciario. Per altro verso, è stato previsto un originale regime di tassazione anticipata basato sull’adesione volontaria del disponente o del trustee. Si apre dunque una nuova fase: quella in cui gli operatori saranno chiamati a valutare e decidere la convenienza, caso per caso, della tassazione ordinaria (in entrata) piuttosto che di quella opzionale (in uscita).
Tassani, T. (2024). Il trust nel decreto di riforma dell'imposta sulle successioni e donazioni. TRUSTS E ATTIVITÀ FIDUCIARIE, 6, 936-946.
Il trust nel decreto di riforma dell'imposta sulle successioni e donazioni
TASSANI THOMAS
2024
Abstract
La riforma delle imposte sulle successioni e donazioni ha prestato particolare attenzione all’istituto del trust che è stato assunto quale paradigma della fattispecie dei vincoli di destinazione. L’intervento di riforma si è mosso in due direzioni. Per un verso, è stato tradotto in diritto positivo l’orientamento giurisprudenziale, elaborato negli ultimi anni, della tassazione in entrata. Il legislatore ha specicato l’ambito di rilevanza dei trust nel tributo in oggetto, il momento di perfezionamento della fattispecie, le regole di determinazione della base imponibile e dell’aliquota. Nello stesso intento di certezza impositiva, sono state adattate al trust le regole di territorialità del tributo e, per garantire un più facile controllo da parte dell’amministrazione nanziaria, è stato introdotto un nuovo obbligo di denuncia per il beneciario. Per altro verso, è stato previsto un originale regime di tassazione anticipata basato sull’adesione volontaria del disponente o del trustee. Si apre dunque una nuova fase: quella in cui gli operatori saranno chiamati a valutare e decidere la convenienza, caso per caso, della tassazione ordinaria (in entrata) piuttosto che di quella opzionale (in uscita).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.