La proposta vuole ripercorrere i passaggi nella tutela del centro storico di Bologna a partire dal Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) del 1973, noto anche come Piano Cervellati dal nome del suo principale esten-sore, Pier Luigi Cervellati (1936-), che – oltre ad essere stato oggetto di ampi studi e riconoscimenti nazionali ed internazionali – è stato uno dei primi esempi dove la tutela dei singoli monumenti si trasformava in una “difesa integrale” della città storica nel suo complesso, con l’inserimento di un chiaro fine sociale e politico. Il Piano estendeva al centro storico le metodologie degli interventi di edilizia economica e popolare: oltre al recupero del costruito e alla concomitante tutela sociale, l’obiettivo culturale e politico era quello di creare abitazioni a proprietà indivisa nei comparti, trasformando la casa da “bene produttivo” a servizio sociale per i cittadini. L’esperienza bolognese richiamò l’attenzione di amministrazioni e università sia nazionali che estere e diverse furono le delegazioni di paesi che nel corso degli anni hanno visitato la città per conoscere dal vicino il “modello Bologna”, dal Giappone all’Australia, dal Sudafrica ai paesi dell’America Latina. Dal piano PEEP, attraverso un’indagine storica ed istituzionale, ci si propone di confrontare queste strategie con quelle messe in atto negli ultimi decenni dal comune di Bologna, prendendo in esame una serie di azioni significative come il riconoscimento come patrimonio dell’umanità UNESCO dei portici ed in particolare il suo piano di Gestione. L’obiettivo, una volta evidenziato il percorso storico della città nella disciplina, è comprendere ed analizzare il futuro della tutela e della salvaguardia del paesaggio urbano storico della città nel caso di Bologna.
Francesco Lipparini (2024). Dal Piano Cervellati ai portici UNESCO: il percorso di Bologna nella conservazione del centro storico. Bologna : Università di Bologna [10.60923/pcrp_2024-2].
Dal Piano Cervellati ai portici UNESCO: il percorso di Bologna nella conservazione del centro storico
Francesco Lipparini
2024
Abstract
La proposta vuole ripercorrere i passaggi nella tutela del centro storico di Bologna a partire dal Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) del 1973, noto anche come Piano Cervellati dal nome del suo principale esten-sore, Pier Luigi Cervellati (1936-), che – oltre ad essere stato oggetto di ampi studi e riconoscimenti nazionali ed internazionali – è stato uno dei primi esempi dove la tutela dei singoli monumenti si trasformava in una “difesa integrale” della città storica nel suo complesso, con l’inserimento di un chiaro fine sociale e politico. Il Piano estendeva al centro storico le metodologie degli interventi di edilizia economica e popolare: oltre al recupero del costruito e alla concomitante tutela sociale, l’obiettivo culturale e politico era quello di creare abitazioni a proprietà indivisa nei comparti, trasformando la casa da “bene produttivo” a servizio sociale per i cittadini. L’esperienza bolognese richiamò l’attenzione di amministrazioni e università sia nazionali che estere e diverse furono le delegazioni di paesi che nel corso degli anni hanno visitato la città per conoscere dal vicino il “modello Bologna”, dal Giappone all’Australia, dal Sudafrica ai paesi dell’America Latina. Dal piano PEEP, attraverso un’indagine storica ed istituzionale, ci si propone di confrontare queste strategie con quelle messe in atto negli ultimi decenni dal comune di Bologna, prendendo in esame una serie di azioni significative come il riconoscimento come patrimonio dell’umanità UNESCO dei portici ed in particolare il suo piano di Gestione. L’obiettivo, una volta evidenziato il percorso storico della città nella disciplina, è comprendere ed analizzare il futuro della tutela e della salvaguardia del paesaggio urbano storico della città nel caso di Bologna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.