Elementi musicali nei poemi epico-romanzeschi persiani di Khwājū Kermānī (XIV sec.) con riguardo alla tradizione poetica precedente e alla trattatistica

In the Persian epic and romance poems (11th-14th centuries) there is an extensive presence of musical terminology, particularly song names, and legendary minstrelsy and related events. We start with the story of the Sasanian king Khosrow Parvīz and his minstrel Bārbad, included in Ferdowsī’s "Shāh-nāmé", and then we land on Neẓāmī’s "Khosrow vo Shīrīn" (12th-13th cent.), which anachronistically mixes some pre-Islamic musical aspects with Islamic ones; and finally, we explore the metaphorical-allegorical function of minstrel singing in Gorgānī (11th cent.). After the introductory section on the literary and musical tradition, the article continues with an examination of Khwājū Kermānī’s "Homāy o Homāyūn" and "Gol o Nowrūz" poems (14th cent.), analyzing the rhetorical use of musical technicalities and other notable elements also from a comparative perspective with Gorgānī’s "Vīs o Rāmīn" and Neẓāmī’s work. In addition, special attention is devoted to the “Royal Melodies” (navāhā-ye khosrovānī), taxonomies of musical modes (dastān/pardé), much of which is also reflected in the modal system (maqām) developed and systematized in Arabic-Persian musical treatises. The wide presence of song names would reinforce the hypothesis of the existence of non-religious poetry in pre-Islamic Persia, spread at least orally, and always in close association with musical art.

Nei poemi epici e romanzi persiani (XI-XIV secolo) vi è un'ampia presenza di terminologia musicale, in particolare di nomi di canzoni, e di menestrelli leggendari ed eventi correlati. Si parte dalla storia del re sasanide Khosrow Parvīz e del suo menestrello Bārbad, inclusa nello "Shāh-nāmé" di Ferdowsī, per poi approdare al "Khosrow vo Shīrīn" di Neẓāmī (XII-XIII sec.), che mescola anacronisticamente alcuni aspetti musicali pre-islamici con quelli islamici; infine, si esplora la funzione metaforico-allegorica del canto dei menestrelli in Gorgānī (XI sec.). Dopo la sezione introduttiva sulla tradizione letteraria e musicale, l'articolo prosegue con l'esame dei poemi "Homāy o Homāyūn" e "Gol o Nowrūz" di Khwājū Kermānī (XIV sec.), analizzando l'uso retorico dei tecnicismi musicali e altri elementi degni di nota anche in una prospettiva comparativa con il "Vīs o Rāmīn" di Gorgānī e l'opera di Neẓāmī. Inoltre, particolare attenzione è dedicata alle “Melodie regali” (navāhā-ye khosrovānī), alle tassonomie dei modi musicali (dastān/pardé), gran parte delle quali si riflettono anche nel sistema modale (maqām) sviluppato e sistematizzato nei trattati musicali arabo-persiani. L'ampia presenza di nomi di canzoni rafforzerebbe l'ipotesi dell'esistenza di una poesia non religiosa nella Persia pre-islamica, diffusa almeno oralmente e sempre in stretta associazione con l'arte musicale.