Presentare il dibattito su decrescita e marxismo non è impresa semplice. Si potrebbe, infatti, essere tentati di focalizzare l’attenzione solo sugli ultimi due anni, quelli cioè che intercorrono tra la pubblicazione del bestseller del filosofo giapponese Kohei Saito Capital in the Anthropocene, in cui si teorizza un “comunismo della decrescita” – seguita a stretto giro dal volume Marx in the Anthropocene, dove si sostiene che Marx stesso sia stato, nella parte finale della sua vita, un “comunista della decrescita” – e il momento in cui scriviamo, vale a dire l’estate del 2024. Le ragioni per tale tentazione non mancano, e infatti dedichiamo ampio spazio agli argomenti più recenti di Saito. Tuttavia, cedere sic et simpliciter alla tentazione sarebbe un errore, per due motivi: il primo è che il dibattito di cui parliamo è molto più antico – si potrebbe sostenere che nell’origine stessa dell’idea di decrescita stia un corpo a corpo con l’eredità del produttivismo; potrebbe, dunque, essere utile una storicizzazione. Il secondo motivo è che bene si farebbe a considerare l’evento-Saito come sintomo di una raggiunta maturità del dibattito stesso.
Leonardi, E., Bonaiuti, M., Dal Gobbo, A., Padovan, D., Pignatto, A. (2024). Decrescita e marxismo: dialogo possibile e necessario. QUADERNI DELLA DECRESCITA, 3, 116-131.
Decrescita e marxismo: dialogo possibile e necessario
Leonardi, Emanuele
;Bonaiuti, Mauro;
2024
Abstract
Presentare il dibattito su decrescita e marxismo non è impresa semplice. Si potrebbe, infatti, essere tentati di focalizzare l’attenzione solo sugli ultimi due anni, quelli cioè che intercorrono tra la pubblicazione del bestseller del filosofo giapponese Kohei Saito Capital in the Anthropocene, in cui si teorizza un “comunismo della decrescita” – seguita a stretto giro dal volume Marx in the Anthropocene, dove si sostiene che Marx stesso sia stato, nella parte finale della sua vita, un “comunista della decrescita” – e il momento in cui scriviamo, vale a dire l’estate del 2024. Le ragioni per tale tentazione non mancano, e infatti dedichiamo ampio spazio agli argomenti più recenti di Saito. Tuttavia, cedere sic et simpliciter alla tentazione sarebbe un errore, per due motivi: il primo è che il dibattito di cui parliamo è molto più antico – si potrebbe sostenere che nell’origine stessa dell’idea di decrescita stia un corpo a corpo con l’eredità del produttivismo; potrebbe, dunque, essere utile una storicizzazione. Il secondo motivo è che bene si farebbe a considerare l’evento-Saito come sintomo di una raggiunta maturità del dibattito stesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.