L'A., alla luce degli approcci interpretativi elaborati dalla giurisprudenza comunitaria, si interroga sul controverso rapporto che intercorre tra libertà economiche, quali la libertà di concorrenza e di circolazione sancite dai Trattati europei, e diritti sociali individuali e collettivi, e su come esso possa evolversi nell’ambito del nuovo assetto giuridico comunitario che si accompagna all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Dall’analisi di alcune pronunce della Corte di giustizia di particolare rilevanza, quali quelle relative alla legittimità di normative nazionali in materia sociale rispetto alla disciplina europea anticoncorrenziale ed ai casi di frizione tra esercizio dell’autonomia collettiva e principio della libera prestazione di servizi, si evince l’assenza di posizioni di compromesso tra tutele sociali e libertà economiche ed il persistente ostracismo verso un atteggiamento di reale contemperamento di valori e interessi, di cui si auspica un imminente avvento, anche a seguito della compiuta «costituzionalizzazione» europea dei diritti fondamentali del lavoro.
Pizzoferrato A. (2010). Libertà di concorrenza e diritti sociali nell'ordinamento Ue. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL LAVORO, 3, 523-549.
Libertà di concorrenza e diritti sociali nell'ordinamento Ue
PIZZOFERRATO, ALBERTO
2010
Abstract
L'A., alla luce degli approcci interpretativi elaborati dalla giurisprudenza comunitaria, si interroga sul controverso rapporto che intercorre tra libertà economiche, quali la libertà di concorrenza e di circolazione sancite dai Trattati europei, e diritti sociali individuali e collettivi, e su come esso possa evolversi nell’ambito del nuovo assetto giuridico comunitario che si accompagna all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Dall’analisi di alcune pronunce della Corte di giustizia di particolare rilevanza, quali quelle relative alla legittimità di normative nazionali in materia sociale rispetto alla disciplina europea anticoncorrenziale ed ai casi di frizione tra esercizio dell’autonomia collettiva e principio della libera prestazione di servizi, si evince l’assenza di posizioni di compromesso tra tutele sociali e libertà economiche ed il persistente ostracismo verso un atteggiamento di reale contemperamento di valori e interessi, di cui si auspica un imminente avvento, anche a seguito della compiuta «costituzionalizzazione» europea dei diritti fondamentali del lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.