Scopo della presente ricerca è verificare l’influenza di vari fattori sulla percezione di molestie sessuali in ambito lavorativo, in cui la vittima sia la donna e il molestatore un uomo. Tramite una serie di storie abbiamo indagato se 180 soggetti giudicano non appropriati, come molestie sessuali e influenti sul lavoro della molestata, i vari comportamenti presentati e se tale percezione è condizionata dalle caratteristiche del comportamento stesso (inviti o commenti verbali o approcci fisici), dallo status del molestatore (collega o superiore) e da variabili socio-anagrafiche (sesso, età e scolarità) del soggetto che percepisce. Complessivamente il giudizio d’appropriatezza dell’azione, la percezione di questa come molestia sessuale e la valutazione della sua influenza sul lavoro sono condizionati, significativamente, sia dal tipo di comportamento, sia dallo status del molestatore; infatti i soggetti ritengono che approcci fisici siano più gravi di commenti verbali e questi ultimi più degli inviti ed anche che siano più deleteri se provenienti da un superiore piuttosto che da un collega. Inoltre, relativamente ad alcuni comportamenti, le persone istruite più di quelle meno istruite percepiscono le varie azioni come deleterie; infine in alcuni casi vi è un’interazione del sesso con la scolarità, ossia, solo fra soggetti poco istruiti, le donne più degli uomini considerano tali azioni dannose.
Balboni, G., PEDRABISSI L., SANTINELLO M., SCHIZZI I. (1996). La percezione della molestia sessuale in ambito lavorativo. SCIENZE DELL'INTERAZIONE, 3, 61-74.
La percezione della molestia sessuale in ambito lavorativo
Balboni, Giulia;
1996
Abstract
Scopo della presente ricerca è verificare l’influenza di vari fattori sulla percezione di molestie sessuali in ambito lavorativo, in cui la vittima sia la donna e il molestatore un uomo. Tramite una serie di storie abbiamo indagato se 180 soggetti giudicano non appropriati, come molestie sessuali e influenti sul lavoro della molestata, i vari comportamenti presentati e se tale percezione è condizionata dalle caratteristiche del comportamento stesso (inviti o commenti verbali o approcci fisici), dallo status del molestatore (collega o superiore) e da variabili socio-anagrafiche (sesso, età e scolarità) del soggetto che percepisce. Complessivamente il giudizio d’appropriatezza dell’azione, la percezione di questa come molestia sessuale e la valutazione della sua influenza sul lavoro sono condizionati, significativamente, sia dal tipo di comportamento, sia dallo status del molestatore; infatti i soggetti ritengono che approcci fisici siano più gravi di commenti verbali e questi ultimi più degli inviti ed anche che siano più deleteri se provenienti da un superiore piuttosto che da un collega. Inoltre, relativamente ad alcuni comportamenti, le persone istruite più di quelle meno istruite percepiscono le varie azioni come deleterie; infine in alcuni casi vi è un’interazione del sesso con la scolarità, ossia, solo fra soggetti poco istruiti, le donne più degli uomini considerano tali azioni dannose.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.