Nella seconda metà del XVIII secolo, si erano ormai aperti alle scienze naturali orizzonti d’indagine e di riflessione, in cui «per spiegare la generazione [production] di mostri» si partiva ormai unicamente da due ipotesi; come scriveva Formey, «la prima presuppone ovuli originariamente ed essenzialmente mostruosi: la seconda cerca tra le sole cause accidentali la ragione di tali conformazioni». Quale delle due si approssimi maggiormente alle ‘verità’ scientifiche che l’embriologia e la genetica moderne hanno stabilito (per il momento) è questione di secondario interesse: interessante è scorgere come le ipotesi di Paré, di Aldrovandi o di Liceti si muovessero entro un orizzonte discorsivo già pieno d’incertezze, intuizioni, pregiudizi, contraddizioni, timide perplessità circa la verità rivelate assunte come dogmi dal discorso teologico, ma che comunque non sapeva né poteva trascendere i limiti delle idee che per secoli gli uomini si erano fatti della generazione e dei processi riproduttivi degli esseri viventi, nonché delle loro sorprendenti e inquietanti anomalie.
Campi, R. (2024). Metamorfosi del mostruoso. Verità teologiche, ipotesi scientifiche e fantasie filosofiche da Ambroise Paré a Denis Diderot. Città di Castello (PG) : I libri di Emil.
Metamorfosi del mostruoso. Verità teologiche, ipotesi scientifiche e fantasie filosofiche da Ambroise Paré a Denis Diderot
Riccardo Campi
2024
Abstract
Nella seconda metà del XVIII secolo, si erano ormai aperti alle scienze naturali orizzonti d’indagine e di riflessione, in cui «per spiegare la generazione [production] di mostri» si partiva ormai unicamente da due ipotesi; come scriveva Formey, «la prima presuppone ovuli originariamente ed essenzialmente mostruosi: la seconda cerca tra le sole cause accidentali la ragione di tali conformazioni». Quale delle due si approssimi maggiormente alle ‘verità’ scientifiche che l’embriologia e la genetica moderne hanno stabilito (per il momento) è questione di secondario interesse: interessante è scorgere come le ipotesi di Paré, di Aldrovandi o di Liceti si muovessero entro un orizzonte discorsivo già pieno d’incertezze, intuizioni, pregiudizi, contraddizioni, timide perplessità circa la verità rivelate assunte come dogmi dal discorso teologico, ma che comunque non sapeva né poteva trascendere i limiti delle idee che per secoli gli uomini si erano fatti della generazione e dei processi riproduttivi degli esseri viventi, nonché delle loro sorprendenti e inquietanti anomalie.| File | Dimensione | Formato | |
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