Il saggio cerca di proporre due nuovi approcci critici relativi al celebre trattato tassiano, propedeutico alla "Gerusalemme liberata". Il primo è relativo alla storia del trattato, con la proposta di una nuova datazione (l’opera sarebbe stata stesa in pochi giorni “per ammaestramento di se stesso” nell’estate del 1562 in una redazione di cui ci resta solo il libro corrispondente all’attuale terzo; solo tra 1565 e 1570 Tasso avrebbe provato, lasciando l’opera forse incompiuta, a rielaborare l’opera in una versione in quattro “discorsi” indirizzati a Scipione Gonzaga). Il secondo approccio, invece, è relativo alla poetica a monte del poema: si cerca di mostrare, infatti, come all’altezza del trattato domini una poetica prudenzialmente incline a esaltare il primato del diletto, secondo una linea che verrà solo in parte confermata all’altezza della "Gerusalemme liberata", dove Tasso si sentirà in dovere di subordinare il diletto del lettore a un ammaestramento morale, secondo una concezione apologetica della poesia già sperimentata dal padre Bernardo.
Francesco Ferretti (2024). Tre (o quattro?) discorsi sul metodo. Sui «Discorsi dell’arte poetica». Città di Castello (PG) : I libri di Emil.
Tre (o quattro?) discorsi sul metodo. Sui «Discorsi dell’arte poetica»
Francesco Ferretti
2024
Abstract
Il saggio cerca di proporre due nuovi approcci critici relativi al celebre trattato tassiano, propedeutico alla "Gerusalemme liberata". Il primo è relativo alla storia del trattato, con la proposta di una nuova datazione (l’opera sarebbe stata stesa in pochi giorni “per ammaestramento di se stesso” nell’estate del 1562 in una redazione di cui ci resta solo il libro corrispondente all’attuale terzo; solo tra 1565 e 1570 Tasso avrebbe provato, lasciando l’opera forse incompiuta, a rielaborare l’opera in una versione in quattro “discorsi” indirizzati a Scipione Gonzaga). Il secondo approccio, invece, è relativo alla poetica a monte del poema: si cerca di mostrare, infatti, come all’altezza del trattato domini una poetica prudenzialmente incline a esaltare il primato del diletto, secondo una linea che verrà solo in parte confermata all’altezza della "Gerusalemme liberata", dove Tasso si sentirà in dovere di subordinare il diletto del lettore a un ammaestramento morale, secondo una concezione apologetica della poesia già sperimentata dal padre Bernardo.File | Dimensione | Formato | |
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