L'articolo presenta alcune novità documentarie sulla committenza del poeta bolognese Cesare Rinaldi (1558-1636), che affiancò all'attività letteraria una vasta attività come collezionista e un rapporto di amicizia intellettuale con i maggiori pittori felsinei coevi. In particolare, si approfondisce qui il rapporto con Agostino Carracci e si propone per la prima volta di identificare, grazie a sistematici confronti, l'Autoritratto come orologiaio nel Ritratto di Cesare Rinaldi nel suo studio. Le autrici inoltre rendono noti documenti inediti che ricostruiscono l'allestimento del "museo" del poeta, una raccolta di oggetti rari e curiosi, configurando una particolare tipologia di studiolo erudito che accosta quadi, oggetti e libri nella Bologna a cavallo fra Cinque e Seicento.
Giulia Iseppi (2024). Nelle "stanze" del poeta Cesare Rinaldi: il "Ritratto di Agostino Carracci" e il suo museo. STORIA DELL'ARTE, 160, 50-67.
Nelle "stanze" del poeta Cesare Rinaldi: il "Ritratto di Agostino Carracci" e il suo museo
Giulia IseppiCo-primo
2024
Abstract
L'articolo presenta alcune novità documentarie sulla committenza del poeta bolognese Cesare Rinaldi (1558-1636), che affiancò all'attività letteraria una vasta attività come collezionista e un rapporto di amicizia intellettuale con i maggiori pittori felsinei coevi. In particolare, si approfondisce qui il rapporto con Agostino Carracci e si propone per la prima volta di identificare, grazie a sistematici confronti, l'Autoritratto come orologiaio nel Ritratto di Cesare Rinaldi nel suo studio. Le autrici inoltre rendono noti documenti inediti che ricostruiscono l'allestimento del "museo" del poeta, una raccolta di oggetti rari e curiosi, configurando una particolare tipologia di studiolo erudito che accosta quadi, oggetti e libri nella Bologna a cavallo fra Cinque e Seicento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.