La perdita di prestigio dell’epigramma nel Novecento non ne ha impedito la frequentazione da parte di un nutrito stuolo di poeti. È sulla scorta di alcune di queste esperienze – da Saba a Risi fino a Noventa e Fortini, senza scordare l’esempio di Machado – che Giovanni Giudici affida alle agende degli anni Sessanta alcuni epigrammi inediti destinati a dare forma e pronuncia alle raccolte successive a «La vita in versi». L'intervento è dedicato in special modo all’analisi di un epigramma dedicato ad Alberto Arbasino, contenuto nell’«Agenda 1964» conservata presso il centro APICE dell'Università degli studi di Milano, che permette di verificare la profondità del rapporto con l'antico da parte del poeta.
Cappello, M. (2020). Variazioni per una forma. Alcuni epigrammi di Giovanni Giudici. L'ULISSE, 23, 109-121.
Variazioni per una forma. Alcuni epigrammi di Giovanni Giudici
Massimiliano Cappello
2020
Abstract
La perdita di prestigio dell’epigramma nel Novecento non ne ha impedito la frequentazione da parte di un nutrito stuolo di poeti. È sulla scorta di alcune di queste esperienze – da Saba a Risi fino a Noventa e Fortini, senza scordare l’esempio di Machado – che Giovanni Giudici affida alle agende degli anni Sessanta alcuni epigrammi inediti destinati a dare forma e pronuncia alle raccolte successive a «La vita in versi». L'intervento è dedicato in special modo all’analisi di un epigramma dedicato ad Alberto Arbasino, contenuto nell’«Agenda 1964» conservata presso il centro APICE dell'Università degli studi di Milano, che permette di verificare la profondità del rapporto con l'antico da parte del poeta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


