Se la mediazione è letta attraverso un approccio spaziale, come indica la presentazione di questo convegno, possiamo chiederci quanto il valore culturale e simbolico dei luoghi del mediare, nel nostro caso del discorso giornalistico, influisca positivamente o negativamente nel processo della mediazione. Secondo uno studio realizzato dall’Università di Salamanca sugli effetti socio-cognitivi degli approcci giornalistici all’immigrazione in Spagna, le notizie che mettono in relazione l’immigrazione con l’aumento della delinquenza tendono a rafforzare le attitudini xenofobe mentre le notizie che la vincolano ai benefici economici e allo sviluppo sociale potenziano l’apertura. In questo e altri studi si parla allora di ‘giornalismo responsabile’ e soprattutto si insiste sul linguaggio dei media, sullo sforzo per controllare la trasmissione di stereotipi minaccianti (su giornalismo e razzismo, v. Van Dijk, 2001) e sulla rapprensentazione molte volte metonimica del fenomeno immigrazione. Partendo da queste considerazioni, in questa comunicazione analizziamo un corpus di notizie pubblicate recentemente nei principali giornali spagnoli e italiani intorno a fatti in rapporto con l’immigrazione. Attraverso un’analisi linguistica contrastiva cercheremo di stabilire in che modo il discorso giornalistico spagnolo-italiano si orienta o meno verso la mediazione e la comunicazione interculturale, vale a dire, verso l’obiettivo del riconoscimento dell’Altro e il ravvicinamento delle parti, la comprensione reciproca, l’apprendimento e lo sviluppo della convivenza e l’accostamento tra attori sociali ed istituzionali etnoculturalmente diversi, erigendosi in uno spazio di prevenzione di conflitti.
A. Pano (2010). El discurso periodístico, ¿espacio de mediación? Inmigración y comunicación intercultural en la prensa española e italiana. BOLOGNA : Du.press.
El discurso periodístico, ¿espacio de mediación? Inmigración y comunicación intercultural en la prensa española e italiana
PANO ALAMAN, ANA
2010
Abstract
Se la mediazione è letta attraverso un approccio spaziale, come indica la presentazione di questo convegno, possiamo chiederci quanto il valore culturale e simbolico dei luoghi del mediare, nel nostro caso del discorso giornalistico, influisca positivamente o negativamente nel processo della mediazione. Secondo uno studio realizzato dall’Università di Salamanca sugli effetti socio-cognitivi degli approcci giornalistici all’immigrazione in Spagna, le notizie che mettono in relazione l’immigrazione con l’aumento della delinquenza tendono a rafforzare le attitudini xenofobe mentre le notizie che la vincolano ai benefici economici e allo sviluppo sociale potenziano l’apertura. In questo e altri studi si parla allora di ‘giornalismo responsabile’ e soprattutto si insiste sul linguaggio dei media, sullo sforzo per controllare la trasmissione di stereotipi minaccianti (su giornalismo e razzismo, v. Van Dijk, 2001) e sulla rapprensentazione molte volte metonimica del fenomeno immigrazione. Partendo da queste considerazioni, in questa comunicazione analizziamo un corpus di notizie pubblicate recentemente nei principali giornali spagnoli e italiani intorno a fatti in rapporto con l’immigrazione. Attraverso un’analisi linguistica contrastiva cercheremo di stabilire in che modo il discorso giornalistico spagnolo-italiano si orienta o meno verso la mediazione e la comunicazione interculturale, vale a dire, verso l’obiettivo del riconoscimento dell’Altro e il ravvicinamento delle parti, la comprensione reciproca, l’apprendimento e lo sviluppo della convivenza e l’accostamento tra attori sociali ed istituzionali etnoculturalmente diversi, erigendosi in uno spazio di prevenzione di conflitti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.