Obiettivo. La polidipsia psicogena (Psychogenic polydipsia, PPD), definita anche potomania, è un disturbo clinico caratterizzato da un’assunzione eccessiva di liquidi, proporzionata rispetto al fabbisogno dell’organismo, in assenza dello stimolo fisiologico della sete. Il presente lavoro si propone di descriverne caratteristiche, assessment e trattamento. Vengono inoltre presentate le patologie psichiatriche maggiormente associate alla PPD e la casistica in cui essa rappresenta la sintomatologia primaria. Considerando la carenza di ricerche sulle abitudini e sulle rappresentazioni mentali della popolazione generale relativamente al fabbisogno idrico, vengono presentati i risultati di un’indagine volta a descrivere il rapporto dei giovani con l’acqua, individuare abitudini di consumo e relative credenze. Disegno. L’indagine ha coinvolto 195 ragazzi di una scuola media superiore e di vari corsi universitari. Lo strumento utilizzato è un questionario appositamente elaborato. Risultati. Il 59,1% del campione assume 1-2 litri d’acqua al giorno; il 51% ritiene opportuno berne più di 2; il 44,3% utilizza esclusivamente internet come fonte di informazione circa l’assunzione di acqua; il 42,8% si percepisce condizionato dall’acqua assunta quotidianamente, a causa del frequente bisogno di urinare (54,1%), dei risvegli notturni per bere (22,8%) e del bisogno di assumere continuamente acqua (16,4%); il 53,6% beve per placare la fame. Conclusioni. Oltre la metà del campione assume quantità d’acqua i cui benefici non sono comprovati scientificamente. Tali modalità di assunzione sono probabilmente dovute a false credenze, generate da informazioni inaccurate, che possono instaurare circoli viziosi con alterazione dello stimolo della sete, esacerbazione dell’ansia nel caso di impossibilità a bere e compromissione del funzionamento generale dell’individuo.
Rafanelli C., Gostoli S., Sau E. (2010). L'assunzione compulsiva di acqua: dalla polidipsia psicogena alla "mitizzazione" degli effetti benefici dell’acqua. MEDICINA PSICOSOMATICA, 55, 55-67.
L'assunzione compulsiva di acqua: dalla polidipsia psicogena alla "mitizzazione" degli effetti benefici dell’acqua.
RAFANELLI, CHIARA;GOSTOLI, SARA;
2010
Abstract
Obiettivo. La polidipsia psicogena (Psychogenic polydipsia, PPD), definita anche potomania, è un disturbo clinico caratterizzato da un’assunzione eccessiva di liquidi, proporzionata rispetto al fabbisogno dell’organismo, in assenza dello stimolo fisiologico della sete. Il presente lavoro si propone di descriverne caratteristiche, assessment e trattamento. Vengono inoltre presentate le patologie psichiatriche maggiormente associate alla PPD e la casistica in cui essa rappresenta la sintomatologia primaria. Considerando la carenza di ricerche sulle abitudini e sulle rappresentazioni mentali della popolazione generale relativamente al fabbisogno idrico, vengono presentati i risultati di un’indagine volta a descrivere il rapporto dei giovani con l’acqua, individuare abitudini di consumo e relative credenze. Disegno. L’indagine ha coinvolto 195 ragazzi di una scuola media superiore e di vari corsi universitari. Lo strumento utilizzato è un questionario appositamente elaborato. Risultati. Il 59,1% del campione assume 1-2 litri d’acqua al giorno; il 51% ritiene opportuno berne più di 2; il 44,3% utilizza esclusivamente internet come fonte di informazione circa l’assunzione di acqua; il 42,8% si percepisce condizionato dall’acqua assunta quotidianamente, a causa del frequente bisogno di urinare (54,1%), dei risvegli notturni per bere (22,8%) e del bisogno di assumere continuamente acqua (16,4%); il 53,6% beve per placare la fame. Conclusioni. Oltre la metà del campione assume quantità d’acqua i cui benefici non sono comprovati scientificamente. Tali modalità di assunzione sono probabilmente dovute a false credenze, generate da informazioni inaccurate, che possono instaurare circoli viziosi con alterazione dello stimolo della sete, esacerbazione dell’ansia nel caso di impossibilità a bere e compromissione del funzionamento generale dell’individuo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.