La multinazionale Nike Inc. è stata contestata per le violazioni dei diritti umani e dei lavoratori perpetrate all’interno dei suoi stabilimenti produttivi nei Paesi del Sud-Est Asiatico. La principale accusa concerne lo sfruttamento del lavoro minorile, cui la Società ha ammesso di fare ricorso, ritenendolo essenziale al fine di soddisfare esigenze primarie di produzione e commercio, non altrimenti fronteggiabili. Nonostante la presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica circa la necessità di intervenire per porre fine a queste condotte, attualmente nessun provvedimento risulta adottato in tal senso né dalla Società direttamente né dalle parti sociali contro di essa. Il presente paper si propone, partendo dal case study offerto da Nike Inc., di analizzare, in prima istanza, le ragioni che hanno permesso alle multinazionali come Nike Inc. di agire indisturbate, a dispetto degli atti di soft law emanati in materia. Attraverso un dovere di diligenza che potrebbe essere imposto a livello di legislazione nazionale o sovranazionale, Nike Inc. ed altre multinazionali potrebbero essere costrette ad eliminare o ridurre l’impatto negativo delle loro attività rispetto ai diritti umani e dei lavoratori. A tal fine, si potrà opportunamente volgere lo sguardo alla Proposta di Direttiva 0051/2022 della Commissione europea attualmente in discussione, e concernente proprio l’imposizione del dovere di diligenza nell’ambito delle catene di valore.
Vittoria Parroco (2024). Il caso nike INC.: un consapevole sfruttamento. Evoluzione e prospettive della responsabilità sociale del brand in applicazione del dovere di diligenza. Cizur Menor (Navarra) : Aranzadi.
Il caso nike INC.: un consapevole sfruttamento. Evoluzione e prospettive della responsabilità sociale del brand in applicazione del dovere di diligenza
Vittoria Parroco
2024
Abstract
La multinazionale Nike Inc. è stata contestata per le violazioni dei diritti umani e dei lavoratori perpetrate all’interno dei suoi stabilimenti produttivi nei Paesi del Sud-Est Asiatico. La principale accusa concerne lo sfruttamento del lavoro minorile, cui la Società ha ammesso di fare ricorso, ritenendolo essenziale al fine di soddisfare esigenze primarie di produzione e commercio, non altrimenti fronteggiabili. Nonostante la presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica circa la necessità di intervenire per porre fine a queste condotte, attualmente nessun provvedimento risulta adottato in tal senso né dalla Società direttamente né dalle parti sociali contro di essa. Il presente paper si propone, partendo dal case study offerto da Nike Inc., di analizzare, in prima istanza, le ragioni che hanno permesso alle multinazionali come Nike Inc. di agire indisturbate, a dispetto degli atti di soft law emanati in materia. Attraverso un dovere di diligenza che potrebbe essere imposto a livello di legislazione nazionale o sovranazionale, Nike Inc. ed altre multinazionali potrebbero essere costrette ad eliminare o ridurre l’impatto negativo delle loro attività rispetto ai diritti umani e dei lavoratori. A tal fine, si potrà opportunamente volgere lo sguardo alla Proposta di Direttiva 0051/2022 della Commissione europea attualmente in discussione, e concernente proprio l’imposizione del dovere di diligenza nell’ambito delle catene di valore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.